Pianoforte su misura per Benedetti Michelangeli, Mina lo compra e lo usa nell'ultimo album

«Il tasto non torna!». Arturo Benedetti Michelangeli si sedette, lo provò e andò via. Abbandonando il pianoforte che aveva commissionato lui stesso...

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«Il tasto non torna!». Arturo Benedetti Michelangeli si sedette, lo provò e andò via. Abbandonando il pianoforte che aveva commissionato lui stesso e che gli era stato costruito apposta dalla Steinway, lasciando i tecnici in camice bianco della casa amburghese di stucco. Siamo nella chiesa sconsacrata di San Paolo Converso, fra corso Italia e piazza Sant'Eufemia a Milano, dove oltre a Mina registrava anche Benedetti Michelangeli.  E il pianoforte è un fuori serie, uno dei cento esemplari Custom costruiti dalla casa storica. «E allora lo abbiamo comprato noi. Una grande fortuna averlo. Questo è il pianoforte che usiamo per la registrazione dei dischi», racconta Massimiliano Pani mostrandolo all’interno dello studio di registrazione della PDU di Lugano. Lo studio dove Mina incide, costruito con appositi pannelli di legno rifrangenti che arrivano al tetto per un suono senza “effetto piscina” e acusticamente perfetto da attutirlo senza renderlo sordo. Dentro un Hammond modello C3, il Fender con amplificatori e il moog usato da Lucio Battisti. Il pianoforte in oggetto è quello con cui è stato registrato anche Maeba, ultimo album di Mina in uscita oggi (23 marzo).


 
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Il Messaggero