Nonostante il nome (Black out), ieri sera il locale di via Casilina 713 si è illuminato di allegria e musica in occasione del 64° compleanno di Rino Gaetano. Il canatutore...
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L'esposizione, organizzata e gestita dalla sorella Anna Gaetano, è stata visitata da centinaia di fan che però non hanno vissuto l'evento come un mesto pellegrinaggio, bensì come l'omaggio a un amico mai conosciuto ma comunque tanto amato.
Strumenti, abiti, dischi, oggetti di scena hanno impreziosito la piccola mostra che (nonostante il divieto di fare foto) è stata irrefrenabilmente immortalata.
Poi, alle 22, il concerto. La scaletta è stata ampiamente rimaneggiata rispetto al consueto, anche perché pochi giorni fa è uscito un nuovo disco con pezzi cantati da Rino e altri eseguiti da artisti ospiti nel CD della Sony.
Per la prima volta, la Rino Gaetano Band ha eseguito "I miei sogni di anarchia" con un arrangiamento del piccolo demo lasciato da Rino in cui il cantautore ha fatto una sorta di provino con voce e pianoforte.
«Ci abbiamo provato - ha detto il nipote Alessandro dopo l'esecuzione del brano - ipotizzando come mio zio avrebbe davvero arrangiato il brano». E probabilmente i ragazzi della band non sono andati troppo lontani da quelle che avrebbero potuto essere le intenzioni di Rino. Poi tanti brani, tra hit e meno noti, ma che comunque la folla oceanica che riempiva il Black Out conosceva a memoria. Tanta allegria, dunque, fino al pezzo conclusivo "Ma il cielo è sempre più blu" che ormai è diventato sigla festosa di chiusura di ogni evento che ricorda Rino con affetto e devozione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero