«So come riportarlo sullo schermo. Ne sto parlando con gli Studios e loro mi dicono “Ma è morto!'”. Eppure c'è un modo per riuscire a farlo...
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Per il momento Scott non rivela altro ma se il regista ha ritenuto opportuno lanciare un amo vuol dire che in ballo c’è qualcosa in più di una pulce nell’orecchio messa a Crowe. In realtà già nel 2004 l’idea ronzava nell’aria. Allora, infatti, Nick Cave raccontò di essere stato contattato da Russel Crowe e Ridley Scott la scrittura di un sequel: «Forse per via dell’asse australiana volevano da me “Il gladiatore 2”. Ci ho messo tre settimane, ho scritto e mandato il copione. Suppongo non gli sia piaciuto, non ho avuto risposta. D’altronde c’è un problema di fondo: alla fine l’eroe muore. Non è facile fare un seguito. Il mio era un “gladiatore” spirituale che finiva in Vietnam. Chiaramente non era ciò che avevano in mente», rivelò il rocker. A distanza di altri 13 anni, cosa sarà venuto in mente a Scott? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero