Renzo Piano e il Beaubourg: «Eravamo dei ragazzacci»

Renzo Piano
«Il Beaubourg lo vedo tutti i giorni quando esco dall’ufficio. Ci vado a pranzo come fosse un’osteria. Non me lo posso dimenticare. Ancora oggi mi stupisco che...

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«Il Beaubourg lo vedo tutti i giorni quando esco dall’ufficio. Ci vado a pranzo come fosse un’osteria. Non me lo posso dimenticare. Ancora oggi mi stupisco che ce lo abbiano fatto fare. Eravamo dei ragazzacci». Lo ha detto l’ architetto Renzo Piano a margine della presentazione del libro “Atlantide, alla scoperta della bellezza”, dove torna con il figlio Carlo davanti alle opere realizzate nella lunga carriera. Il Beaubourg fatto con Rogers è stata l’opera che gli ha dato notorietà: «Col Beaubourg si è materializzata la svolta che era nell’aria dopo le rivolte. Credo sia l’unica traccia del maggio ‘68 rimasta. Mi stupisco che ce l’abbiano fatta fare» ha spiegato Piano.


Nel libro scrive: «Mi sono sempre chiesto cosa pensasse mio padre del Beaubourg e di cosa combinavo. Quello con lui era un rapporto in cui non si faceva un gran parlare, era parsimonioso anche con le parole. Cercavo di sapere attraverso la mediazione di mia madre che idea ne avesse. Per lei il mio era stato un colpo di genio, ma lui non fu mai esplicito, in fondo credo che non gli dispiacesse...a me piace pensare che silenziosamente ne fosse fiero».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero