Remake in vista per Il giustiziere della notte: Bruce Willis prenderà il posto di Charles Bronson

Bruce Willis e Charles Bronson
Un classico del cinema americano si appresta a riconquistare il grande schermo. A ventidue anni di distanza dalla sua ultima missione, infatti, sta per tornare in servizio Il...

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Un classico del cinema americano si appresta a riconquistare il grande schermo. A ventidue anni di distanza dalla sua ultima missione, infatti, sta per tornare in servizio Il giustiziere della notte. Che, questa volta, non avrà il baffo da sparviero e gli occhi di ghiaccio di Charles Bronson ma la “pelata” sexy e il sorriso sornione di Bruce Willis.

 

Di aggiornare con un nuovo capitolo il franchise portato al successo da Bronson, che ne fu protagonista in tutti i suoi cinque episodi prima di morire nel 2003, secondo deadline.com, si starebbero occupando la Paramount e la MGM. Oltre a Willis, individuato come interprete principale, pare, dopo l’abbandono dell’amico Sylvester Stallone, i due colossi statunitensi avrebbero già scelto anche registi e sceneggiatori: in cabina di direzione dovrebbero sedere gli israeliani Haron Keshales e Navot Pupushado, noti per aver girato il noir Big Bad Wolves, mentre sullo script, elaborato precedentemente da Joe Carnahan, avrebbe messo le mani Dan Gilroy, nominato ai Premi Oscar 2015.
 
Nessuna indiscrezione è filtrata invece sull’inizio delle riprese e sull’eventuale data di distribuzione nelle sale della pellicola, destinata, nei piani dei produttori, a diventare il primo remake della serie a fronte di ben quattro sequel, tutti di minore fortuna commerciale rispetto al capostipite.
 

Uscito nel 1974 per la regia di Michael Winner, il film originale riscosse infatti un grandissimo successo di pubblico, tanto da costituire un vero e proprio caso mediatico. A colpire gli spettatori (e a far discutere la critica, che, in alcuni casi, parlò di gratuita celebrazione della violenza), la trama cruda e realistica (tratta dall’omonimo romanzo di Brian Garfield e incentrata sulle vicende di Paul Kersey, ingegnere e obiettore di coscienza newyorchese traumatizzato dall’omicidio della moglie e dallo stupro della figlia a seguito di una rapina e, da quel momento, deciso, pistola in pugno, a farsi giustizia da solo) e la convincente prova di un credibilissimo Bronson. Sarà difficile, per Willis & co., reggere il confronto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero