Prosa, libri e danza: la cultura americana dà spettacolo all'On stage Festival

"Hedy! The Life & Inventions of Hedy Lamarr" di Heather Massie
Stephan Wolfert è un militare reduce dal medio oriente traumatizzato dalla guerra, dove ha visto entrare in crisi i miti machisti della sua giovinezza nel middle west, e ha...

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Stephan Wolfert è un militare reduce dal medio oriente traumatizzato dalla guerra, dove ha visto entrare in crisi i miti machisti della sua giovinezza nel middle west, e ha la fortuna di incontrare Shakespeare, ritrovarsi in certe tragedie e personaggi, studiarlo a fondo sino a scoprire il potere taumaturgico della parola e del teatro.


È la sua piece
Cry havoc nata da quell'esperienza di reduce, che a New York è di recente passata con successo all'off off all'off Broadway, ad aprire il 21 gennaio l'On stage! Festival a Roma, rassegna di nuovo teatro americano con 17 appuntamenti sino al 27 gennaio, principalmente all'Off Off Theatre di Via Giulia, ma anche al Teatro di Villa Torlonia e alla Sala Squarzina dell'Argentina.

On stage! Festival, rassegna in lingua originale (con soprattitoli in italiano) curata da Donatella Codonesu per veicolare la cultura americana attraverso il teatro, nasce dall'esperienza maturata nei sette anni di In Scena! Festival di teatro italiano a New York, curato da Laura Caparrotti, e ne è il contraltare nel nostro paese, con cui è gemellato per favorire un dialogo permanente fra i due paesi.

Dal lavoro col teatro e Shakespeare di Wolfert, che a Roma terrà anche una masterclass per attori professionisti, è nato un vero e proprio metodo, usato nei centri dedicati ai traumi bellici americani, «utile, come lo è stato per me, per riallineare i fili rotti e del tutto ingarbugliati del nostro cervello ferito, a dimostrare il potere fondamentale di conoscenza e dialogo dell'arte».

Sono quattro gli altri spettacoli di prosa, appartenenti a compagnie Off Off selezionate tramite bando in America, e trattano argomenti profondamente vivi, che vanno dalla diffusione incontrollata delle armi (
Shoter di Sam Graber), ora dibattuta anche in Italia, all'integrazione culturale nelle relazioni tra sesso, religione e politica (Dirty paki lingerie di Aizzah Fatima), la discriminazione di genere (Hedy! The Life & Inventions of Hedy Lamarr' di Heather Massie) e il bullismo tra i giovani (Lured di Frank J. Avella).

In più, ci sarà la premiazione dell'OnStage Drama Award per un drammaturgo professionista Usa cui viene offerta l'opportunità di essere introdotto in Italia con la prima mondiale di una sua opera inedita, a cura di Pietro Bontempo il 25 gennaio.

Quest'anno si tratterà del californiano Leland Frankel con
The Girlfriend. La danza sarà presente con Ept - A Collection of Works, firmato da Emotions Physical Theatre Company su coreografie di Shawn Rawls, opera che raccoglie la sintesi di tre lavori di una compagnia di danza emergente, mentre la musica, ad integrazione della rassegna, dà vita a due concerti improntati ad un repertorio musicale tipicamente americano, ma reinterpretato e volto in italiano da artisti come la Sara Berni Blues Band e il Piji ElectroSwing Project.


Oltre agli spettacoli, sono in cartellone alcune letture mirate a far conoscere due diversi progetti di sviluppo della drammaturgia: il Cherry Lane Mentor Project, per il sostegno alla nuova drammaturgia statunitense, con oltre 20 anni di vita e vincitore di un Obie Award e di American Playwrights Project. I due testi per il 2019 saranno
Il mecenate (A Patron of the Arts) e Fratelli” (The Siblings Play) che successivamente, il 24 e 25 maggio, saranno anche portati in scena al Teatro Palladium, rispettivamente con gli allievi della scuola Teatro Azione e con una compagnia di studenti del Dams diretti da Tomaso Thellung.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero