Prince, medico: «Decesso causato forse da overdose accidentale»

Prince non aveva dormito per sei giorni di fila prima di morire. La rivelazione shock è del cognato dell'artiststa, Maurice Phillips. Ne ha parlato durante una...

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Prince non aveva dormito per sei giorni di fila prima di morire. La rivelazione shock è del cognato dell'artiststa, Maurice Phillips. Ne ha parlato durante una cerimonia privata tenuta subito dopo la cremazione di Prince lo scorso venerdì ma emerge solo adesso gettando così luce sugli ultimi giorni del musicista e forse qualche elemento più per capire cosa ne abbia causato la prematura scomparsa.


«Ero con lui lo scorso fine settimana - ha detto Phillips, che ha sposato la sorella minore di Prince Tyra Nelson - ha lavorato di seguito per 154 ore. Era un bravo cognato». Un'affermazione che potrebbe essere corroborata da altre testimonianze, visto che secondo diverse persone che avevano visto Prince nei giorni prima della morte era apparso pallido e debole. «Non era nella miglior forma - ha detto Max Timanders, un impiegato del negozi di dischi 'Electric Fetus' dove l'artista era cliente abituale - tutti quelli con cui ho parlato hanno detto che sembrava pallido e debole ma presumibilmente era appena uscito dall'influenza». Prince aveva visitato il negozio di dischi il giorno dopo essersi sentito male a bordo del suo jet motivo per cui era stato necessario un atterraggio di emergenza. Inizialmente il suo entourage aveva parlato di influenza ma poi erano circolate voci di un'overdose da farmaci oppiacei, i quali Price prendeva da anni dopo un intervento all'anca. Secondo Drew Pinsky, inoltre, medico specialista in dipendenze e problematiche legate agli stupefacenti, la morte potrebbe essere avvenuta in seguito ad 'un'overdose accidentalè, ossia da un uso fuori controllo appunto di antidolorifici oppiacei. In molti inoltre escludono l'ipotesi della 'classica overdosè legata ad un utilizzo ricreativo delle droghe perchè, si sostiene, Prince era salutista e vegano, molto attento al suo benessere fisico. Intanto i tributi al folletto della musica si alternano alle speculazioni su chi erediterà il suo patrimonio. Sempre il cognato ha annunciato che Paisley Park -la residenza dell' artista- diventerà un museo, un luogo dove tutti i fan potranno recarsi per ricordare il loro idolo.


Minneapolis come Memphis per Elvis Presley avrà quindi la sua 'Graceland'. Riguardo alla fortuna di Prince, che secondo le stime lascia un patrimonio da 300 milioni di dollari, secondo fonti stampa non ci sarebbe un testamento. Il fatto tuttavia che non vi siano eredi diretti, nè moglie al momento della morte nè figli, a beneficiare della sua fortuna sembrerebbe alla fine essere la sorella Tyka, con un passato di droga e prostituzione. Resta infine il mistero sulla sorte della 'Vault', la cassaforte all'interno della quale l'artista custodiva migliaia di canzoni inedite e secondo alcuni quanto basta per pubblicare un album all'anno per i prossimi cento anni. Sebbene non sia chiaro se fosse volontà di Prince rendere pubblica quella musica che custodiva gelosamente. Intanto però la sua produzione torna in vetta alle classifiche: fin dal giorno della sua morte è boom di vendite ininterrotto per la musica di Prince. Secondo Nielsen Music, nei tre giorni seguiti alla sua morte sono state registrate 2,3 milioni di vendite per le canzoni della star, un milione il giorno del decesso. In vetta c'è «Purple Rain», seguita da «When Doves Cry», «Little Red Corvette» e «Let's Go Crazy». Tra gli album è primo «The Very Best Of Prince». Ed è di nuovo in vetta alla classifica Billboard 200: gli album 'The Very Best of Princè e 'Purple Rain' sono arrivati ai primi due posti dopo la notizia della sua morte.
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Il Messaggero