Tanto hip hop, un po' di rock, poche donne e qualche sorpresa - forse anche straniera . E poi il cambio di passo: un filo rosso - storie di vita vissuta - attraverso tutto il...
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SUL PALCO
Ma ci saranno anche Francesco Di Bella, Taranproject con Daniele Ronda, i Perturbazione, Brunori Sas, Enrico Capuano, P-Funking band, Levante, Alberto Bertoli, Crifiu. A condurre la lunga diretta saranno l'attore e regista del momento Edoardo Leo, la giornalista e scrittrice
Francesca Barra e il comico Dario Vergassola.
Un concerto che torna dopo le polemiche dello scorso anno (a far discutere furono prima l'esclusione di Fabri Fibra, poi un condom sventolato sul palco dal cantante dei Management del Dolore
Post-Operatorio) e con la necessità di cambiare rotta e formula rispetto al passato, anche a causa della crisi economica che ha ristretto i cordoni della borsa.
LE STORIE
«Sarà un concerto pò più riflessivo e meno urlato rispetto al passato», ha affermato lo storico patron Marco Godano aggiungendo che «ci saranno più musica e riflessione». Tema e filo conduttore della
giornata saranno «Le nostre storie. Accordi e disaccordi delle nostre radici, della nostra memoria e del nostro domani». Un omaggio alla storia del nostro Paese attraverso la musica di grandi artisti e la voce di ospiti come Aldo Cazzullo, Carlo
Petrini, Federica Sciarelli, Max Paiella e Nino Frassica.
LA SVOLTA
«Il cambio di passo rispetto agli anni scorsi sta proprio in questa voglia di raccontare - spiega ancora Godano -. Di rappresentare l'Italia che non si arrende e che sa reagire, soprattutto guardando alla
situazione generale complessiva». A scorrere i nomi presentati salta però all'occhio, in tempi di quote rose, la presenza davvero esigua di artiste, con Levante a tentare di tenere alta la bandiera. «È
drammaticamente vero - ammette Godano -. La loro assenza si sente. Ce ne sono poche e tra quelle poche alcune hanno paura del palco del Primo Maggio, altre sono impegnate». Contemporaneamente a piazza San Giovanni, come l'anno scorso, andrà in scena il Concertone di Taranto, che vuole sensibilizzare sul tema del lavoro. «Ben venga la concorrenza, il Primo maggio si dovrebbe celebrare in 10, cento piazze. Ognuna con il suo messaggio. La musica dal vivo va sempre difesa», conclude l'organizzatore del Concertone di Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero