Folla di ambasciatori per la prima opera dell’anno del Costanzi. Dopo essere stata ricevuta in Campidoglio, una nutrita rappresentanza diplomatica raggiunge piazza Beniamino...
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Il rappresentante dell’Australia presso la Santa Sede, Anthony Wise, conversa con Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina. Un’opera molto attesa dagli appassionati del belcanto, si commenta nel foyer, per la versione che Bellini, nel 1830, seppe dare della tragica vicenda dei due giovani amanti, e anche perché questo capolavoro manca dal Costanzi dal 2004, quando venne diretto da Nello Santi. Non possono mancare Renato Balestra con la figlia Fabiana. Sfilano la giovane Valentina Sasso, che si occupa di cultura alla Garbatella, e poi Manuela, Stefano e Daniela Traldi, quest’ultima alla testa della Confilirica italiana.
E colpisce il corto black, con spilla di smeraldi, dell’ineffabile Marisela Federici. Arriva Rosanna Cancellieri. «Ritorno dopo quasi trent’anni a dirigere quest’amatissima opera del belcanto – commenta Gatti – che aveva segnato i primi anni della mia carriera, prima a Bologna e poi al Covent Garden di Londra». Non si arresta lo struscio glam. Ci sono la collezionista Paola Tittarelli, in lurex, preziosi e pelliccia nera, e il maestro Giuseppe Sabbatini. Ecco la conduttrice Vira Carbone, in chiaro, e poi Roberto D’Agostino con la sua Anna Federici. Fa il suo ingresso la consigliera di amministrazione del Costanzi Francesca Chialà, in lungo da gran sera, al braccio di Alessandro Parrello. Prendono posto Paolo e Maite Bulgari. Scambio di saluti e si alza il sipario su questa tragedia lirica in due atti che tiene tutti con il fiato sospeso. E sono lunghi applausi a conclusione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero