Il rosso predomina. E non poteva non essere se in scena c’è Tosca di Puccini. Dagli allestimenti del palco reale in Teatro agli addobbi del foyer. Una prima...
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Un foyer in tema con i tempi di crisi che corrono. Anche i ricchi piangono, insomma. Il rapper Marracash che si scopre «amante dell’opera lirica, è una forma d’arte importante» con la sua fidanzata Elodie, firmati entrambi Etro, sono tra le cose (seppure già annunciate) che sanno di sorpresa. Insieme a Patti Smith, che sommersa da giornalisti sorprende prendendo il telefono e riprendendo a sua volta. Ma se è questo il massimo che si è visto tra gli spettatori di Tosca di Giacomo Puccini, ci ha pensato Davide Livermore - che si avvista tra un atto e l’altro - a controbilanciare la piattezza di abiti e l’estrosità di signore che oramai è vago ricordo.
Scene mastodontiche, di grande impatto scenico, imponenti, perfette. Scelte che piacciono al pubblico che a fine di ogni atto non ha risparmiato applausi. Applausi generosi fin dall’Inno di Mameli che ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con più di 4 minuti di applausi. Ma anche le voci, strepitose. Il trio Netrebko - Salsi - Meli ha funzionato a meraviglia. 55 secondi di applausi e il grido di “brava” per la Netrebko-Tosca a chiusura del “Vissi d’arte” la consacrano a diva delle dive. La limpidezza e la pulizia della sua voce è impeccabile. Tosca per il claim del “come non l’avete mai ascoltata” sta piacendo. Il libretto che ha inaugurato la stagione è quello della prima al Teatro Costanzi di Roma nel 1900, quello che Puccini stesso aveva deciso di cambiare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero