Il plastico della Roma antica trasloca ai Fori imperiali, per lui una teca hi-tech

Il plastico della Roma antica trasloca ai Fori imperiali, per lui una teca hi-tech
È uno dei “pezzi” storici più noti, soprattutto per gli studenti che l’avranno visto riprodotto su tutti i libri di storia antica. È il monumentale (oltre 200 metri...

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È uno dei “pezzi” storici più noti, soprattutto per gli studenti che l’avranno visto riprodotto su tutti i libri di storia antica. È il monumentale (oltre 200 metri quadrati) plastico di Italo Gismondi che riproduce in scala (1 a 250) la Roma imperiale di Costantino. Bizzarro destino, il suo però. Visto che è “invisibile” da oltre un anno, da quando cioè il Museo della Civiltà Romana all’Eur che lo conserva in un salone ad hoc è stato chiuso per l’emergenza sicurezza. Ma ora i riflettori potrebbero riaccendersi su di lui, perché oggi la Giunta Capitolina ha approvato una memoria dell’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli che prevede l’esposizione del plastico negli attuali spazi del Visitor Center dei Fori Imperiali. Trasferimento non certo indolore, perché il Pit sui Fori, ossia il Punto informazioni turistiche, sarà trasferito a piazza Madonna di Loreto, nei locali che prima ospitavano l’Urp della Provincia, e «che ora sono stati acquisiti alla Città Metropolitama», come si legge nel pro-memoria. La Giunta ha dato mandato, dunque, «alla Sovrintendenza capitolina di attivare le procedure e le iniziative necessarie per l’allestimento del plastico all’interno dell’attuale Visitor Center dei Fori imperiali».




A giustificare il trasloco, il fatto che, com’è scritto, «il Museo della Civiltà Romana è attualmente chiuso per lavori di restauro e adeguamento funzionale che avranno una durata di almeno 3 anni». Inoltre, «è opportuno consentire la visione dell’opera al pubblico anche durante i lavori, dal momento che si tratta sicuramente di una delle più famose e preziose ricostruzioni in scala della Roma di età imperiale».



Da quanto si apprende il montaggio del plastico dovrebbe coinvolgere anche tutta un’altra porzione di spazi confinanti, perché gli attuali spazi del Pit non bastano a contenerlo per intero. Il progetto di allestimento punta all’effetto sorpresa: il plastico potrebbe essere coperto da una lastra di vetro su cui le persone potranno camminare. Inoltre, si pensa «ad una valorizzazione con apparati illustrativi multimediali di suggestione e utilità didattica» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero