La Scala, e la sua accademia, hanno iniziato un intenso biennio di tournée che le porterà in Paesi mai raggiunti come l'Arabia Saudita e Singapore, e in mete...
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Il sovrintendente Alexander Pereira, che ha presentato il piano al cda dell'11 febbraio, con a fianco il direttore generale Maria Di Freda ha voluto raccontare i progetti anche alla stampa tornando a ripetere che «la Scala è il brand italiano più famoso dopo la Ferrari. E questo è un elemento importante: le richieste di portarla nel mondo sono tante».
E sono impegnative, dato che vengono fatte a «pareggio di bilancio», con un 70-80% delle spese coperte da chi ospita la Scala e il resto da sponsor.
La prima incursione all'estero del Piermarini risale al 1878, quando per festeggiare i suoi primi cento anni la Scala andò all'Expo di Parigi. Da allora sono stati 156 i progetti del teatro milanese in 40 Paesi, un elenco che include Olimpiadi (da Monaco 1972 ad Atene nel 2004 fino a Tokyo il prossimo anno) e grandi eventi come il bicentenario degli Stati Uniti nel 1976, i 300 anni di San Pietroburgo nel 2003, ma anche il cinquantesimo dell'indipendenza del Ghana nel 2007.
Solo fra il 2000 e il 2018 sono state 68 le tournée che hanno portato la Scala in 99 teatri (337 le alzate di sipario con 950 mila spettatori).
A seguire una forte presenza in Cina. Fra luglio e agosto sarà, in tour il balletto. Poi fra ottobre e novembre il teatro porterà in Cina “La finta giardiniera”, il progetto del “Flauto Magico” realizzato dall'Accademia (che inaugurerà il nuovo teatro del conservatorio di Shanghai) e “La Cenerentola” per i bambini. Una tournée con un costo nell'ordine dei 2,5 milioni.
A novembre, infine, coro e orchestra saranno impegnati alla Elbphilharmonie di Amburgo con il “Giulio Cesare” in forma di Concerto con la star Cecilia Bartoli. Nel 2020 sono in fase di definizione una serie di altri appuntamenti: una tournée del ballo a Hong Kong e (per la prima volta) a Singapore, un tour della danza a luglio a Costa Mesa con l'Onegin di cui sarà protagonista Roberto Bolle (e probabilmente una tappa a Los Angeles), e poi ancora una tournée di coro e orchestra allo studio con l'esecuzione di “Traviata” in forma di concerto con la direzione di Zubin Mehta a Riad e Mumbai.
E poi il ritorno a Tokyo con due opere (“Tosca” diretta da Riccardo Chailly e “La Traviata” con Mehta). Questo senza contare gli impegni dell'Accademia, già andata a gennaio in Algeria e Svizzera e con appuntamenti in Oman (concerto), Libano (ballo e concerto dei solisti di canto), Matera, Arabia Saudita, Cagliari ed Emirati Arabi in occasione dell'Expo di Dubai. L'accademia sarà anche protagonista delle celebrazioni per i 50 di collaborazione della Scala con Placido Domingo, con un Gala che si svolgerà prima a Milano e poi sarà esportato alla Philharmonie di Parigi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero