Da Sabrina Ferilli ad Anna Bonaiuto, gli auguri e i ricordi delle donne di Sorrentino

Da Sabrina Ferilli ad Anna Bonaiuto, gli auguri e i ricordi delle donne di Sorrentino
«Un grande creatore di sogni, di storie magnifiche e di immagini incredibilmente indelebili. Un regista capace di trovare e vedere la bellezza nelle cose e nei luoghi...

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«Un grande creatore di sogni, di storie magnifiche e di immagini incredibilmente indelebili. Un regista capace di trovare e vedere la bellezza nelle cose e nei luoghi così come nelle persone e raccontarla con grazia, come dipinta su tela». Con queste parole Sabrina Ferilli ha voluto fare i suoi auguri di buon compleanno a Paolo Sorrentino, che nel 2013 la diresse nell’Oscar La Grande Bellezza, e che compie oggi 50 anni. «Grazie a lui, sul set de La Grande Bellezza, ho conosciuto e contemplato una Roma incantata e sorprendente, la mia città, che magicamente si rivela a chi ha occhi e cuore per vederla – ha detto Ferilli - Il mio augurio è semplice e forse al tempo stesso egoistico: che tu possa continuare a meravigliarci e stupirci con le tue storie per altri 50 anni, auguri caro Paolo».

 

Auguri che arrivano anche da tante altre attrici che con Sorrentino hanno condiviso indimenticabili momenti di set, a partire dalla “prima” donna Monica Nappo, che interpretava la figlia di Antonio “Tony” Pisapia (Toni Servillo) nel film d’esordio del regista, L’uomo in più: «Paolo mi vide in teatro mentre recitavo con Toni Servillo e mi offrì il ruolo: fu una delle prime esperienze di cinema della mia vita. Non avevo ancora abbastanza esperienza sul set, ma capii subito che avevo di fronte una persona di enorme talento, con tante cose da dire. Mi stupì moltissimo la qualità dei dialoghi, una scrittura asciutta, essenziale ma ricca di dettagli emotivi. Sinceramente mi sono divertita molto su quel set: Paolo ha un senso dell’umorismo pazzesco».

Coprotagonista ne Le conseguenze dell'amore, del 2004, anche Olivia Magnani conserva un ricordo indelebile dell’esperienza con Sorrentino: «Fu un’esperienza formidabile, con un regista di grande professionalità ma esigentissimo, che sapeva esattamente ciò che voleva. Un uomo capace di tirare fuori il meglio dai suoi attori. Feci cinque o sei provini per il ruolo, e fu importante per me anche perché si trattava della mia prima volta da coprotagonista. Paolo è un astro che ha avuto un effetto dirompente sul nostro cinema: il suo stile, il suo virtuosismo, la sua fotografia sofisticata hanno riportato in auge il cinema italiano come solo ai tempi di Fellini».


Orgogliosa autrice di una “doppietta” sorrentiniana, prima con Il divo e poi con Loro, per Anna Bonaiuto «recitare con Paolo è molto gratificante, anche perché è un regista che sa ascoltare le proposte degli attori. Ha le idee chiare, ma sa costruire un bel rapporto con i suoi interpreti. Quando lessi il progetto de Il Divo capii subito che puntava in alto. E infatti questa è una sua caratteristica: punta in alto e se ne assume tutti i rischi. In Loro ho ritrovato la stessa visionarietà, la stessa calma che mi ricordavo avesse sul set. E addirittura una maggiore ambizione nella storia. La cosa più folle accaduta sul set di Loro? Ricordo che cercammo di provare la mia entrata in scena con due gatti addosso, appoggiati sulle mie spalle come se fossero una specie di pelliccia di volpe. Ma i gatti non hanno proprio voluto obbedire. Si sono ribellati. E così ci siamo dovuti accontentare, e li ho tenuti in grembo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero