Paolo Poli torna in televisione dopo 40 anni per raccontare i peccati capitali

Paolo Poli torna in televisione dopo 40 anni per raccontare i peccati capitali
Il suo ultimo programma televisivo era stato, nel 1970, Babau. A oltre 40 anni di distanza, Paolo Poli, con i suoi 86 anni e...

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Il suo ultimo programma

televisivo era stato, nel 1970, Babau. A oltre 40 anni di distanza, Paolo Poli, con i suoi 86 anni e tutta la sua ironica verve, torna protagonista sul piccolo schermo. Da domani, su Rai3, insieme a Pino Strabioli, racconterà i sette vizi capitali in "E lasciatemi divertire", 8 puntate da 50 minuti in onda il sabato alle 20.15, nello spazio lasciato libero per la pausa estiva da Fabio Fazio con Che Fuori Che Tempo che fa.

«È dal peccato che è partita la nostra storia con Adamo ed Eva - spiega l'attore, che si è preso una pausa momentanea dal teatro per accettare l'invito di Rai3 -. Il mio preferito? È la superbia. Quello che non

sopporto, invece, è l'accidia. Il borbottio continuo di certa gente».

Ogni appuntamento avrà per filo conduttore uno dei peccati capitali: il via lo darà la lussuria, per passare

poi alla gola, all'ira, all'invidia, all'accidia, all'avarizia e alla superbia. Nelle puntate si affacceranno fra gli altri Boccaccio e Aldo Palazzeschi, che è stato fonte di ispirazione per il titolo del programma. Ma sarà anche un viaggio a ritroso nel tempo per ripercorrere la carriera, gli incontri (da Anna Magnani a Sandra Mondaini, passando per Vittorio De Sica e Maria Callas), i ricordi e le riflessioni personali di un artista raffinato e irriverente che ha attraversato il Novecento con leggerezza e intelligenza, senza farsi mancare qualche provocazione.

Le puntate saranno introdotte da Massimo Recalcati, psicologo e scrittore, al quale spetterà il compito di

introdurre in maniera più scientifica il peccato del giorno. Di volta in volta, ci saranno anche incursioni

nel vizio di Flavio Insinna, Paolo Villaggio, Elio Germano, Paola Minaccioni, Ascanio Celestini, Antonio Rezza, tra gli altri.


«Paolo Poli ci consegnerà anche le sue splendide chicche originali, quando in chiusura di puntata ricorderemo il Santo del Giorno», aggiunge Pino («Pinocchio», lo chiama affettuosamente Poli) Strabioli ricordando le sue inimitabili interpretazioni di Santa Rita da Cascia. «I santi. Vai a spiegare agli inglesi che San Giorgio non esiste o ai napoletani che San Gennaro era riferito al primo mese dell'anno...», diverte ancora Poli, che ad abbandonare le scene non pensa proprio. «Era tanto che non facevo un programma in televisione, ma sono stato molte volte ospite. Ma non è che ero su Marte, la mia vita è stata in teatro. Tra le cose che farò in futuro, potrebbe esserci qualcosa nelle chiese con degli orchestrali di Firenze: loro suonano Mozart, io leggerò le sue lettere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero