«Ve lo dico con certezza, sono ammalato di pedofilia». È la drammatica confessione di Paolo Bovi, contenuta nella in una lettera indirizzata ai propri genitori dall'ex...
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«Sono malato da tantissimo tempo - scrive Bovi ai genitori -. Per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie credo. Sono sempre stato un bambino sensibile, dolce e sincero e ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma fosse la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante. Sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti. Purtroppo e ve lo dico con certezza, sono ammalato di pedofilia. L'ho capito quando alle superiori ho sentito per la prima volta quella parola e l'ho cercata sul vocabolario. Una sola riga che descriveva esattamente le mie sensazioni».
La vittima
«Io non mi sentivo in grado di dire di no, perché ho sempre seguito i suoi consigli anche in campeggio e le cose che lui faceva, e gli sono sempre andato dietro e non era uno sconosciuto ma lo sentivo come un fratello grande del quale fidarmi ciecamente di lui. Mi sono sentito tradito e poi ho compreso che era successa una cosa gravissima». Questo uno stralcio della testimonianza di una delle presunte vittime di Bovi riferita ad un caso che sarebbe avvenuto nel giugno 2011, quando il minore aveva 15 anni.
Le deposizioni rese in audizione protetta da tre ragazzini ancora minorenni e da un altro ragazzo che nel frattempo ha compiuto 18 anni sono contenute nelle motivazioni appena depositate della sentenza con cui il gup Franco Cantù Rajnoldi ha condannato Bovi con rito abbreviato, dunque con lo sconto di un terzo della pena, a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale su minori ed evasione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero