Palazzo Brancaccio riapre con le star

Nella foto, i genitori di Anton Yelchin, Victor e Irina con Francesco Rutelli
Tra i violini che eseguono la melodia del Mago di Oz e l’eco di rock band, si è riaperto ieri sera il grande portone di Palazzo Brancaccio su via Merulana. Un evento...

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Tra i violini che eseguono la melodia del Mago di Oz e l’eco di rock band, si è riaperto ieri sera il grande portone di Palazzo Brancaccio su via Merulana. Un evento atteso da due anni (da quando aveva traslocato il Museo d’Arte Orientale all’Eur). L’atrio aristocratico con il ninfeo sullo sfondo ha accolto centinaia di ospiti accorsi per il party inaugurale. A tenere a battesimo l’ouverture delle sale principesche, ribattezzate Spazio Field (dal nome della prima illustre proprietaria, Elizabeth Field) la mostra fotografica di Anton Yelchin, famoso attore di Hollywood morto a soli 27 anni nel 2016. Una chicca del programma di Videocittà, kermesse ideata da Francesco Rutelli. Proprio lui, tra i primi ad arrivare alla festa insieme a Barbara Palombelli. A salutare il pubblico, violiniste e violoncelliste lungo lo scalone monumentale. Il ricordo del divo (volto noto di Star Trek e Terminator) è stato reso ancor più vivido dai genitori, papà Victor e mamma Irina Yelchin, che hanno fatto volare, dal giardino, un palloncino a forma di cuore: Anton era venuto a Roma quando era un bambino, di ritorno dal Giffoni Festival. E a Roma avrebbe tanto voluto tornare. I soffitti di stucchi dorati fanno da cornice alle foto intense di Yelchin, mentre due band suonano quel rock psichedelico che tanto amava l’artista. A curiosare tra i saloni, Nancy Brilli, Romeo Gigli, Damiana Leoni, Lulu Buti, Clara Tosi Pamphilj.
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Il Messaggero