Omofobia, la sigla del Pride Village: un inno all'amore senza discriminazioni

Omofobia, la sigla del Pride Village: un inno all'amore senza discriminazioni
Un inno all'uguaglianza, al rispetto di ogni forma di diversità e della persona. Ma, soprattutto, una celebrazione dell'amore, senza distinzione di orientamento sessuale....

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Un inno all'uguaglianza, al rispetto di ogni forma di diversità e della persona. Ma, soprattutto, una celebrazione dell'amore, senza distinzione di orientamento sessuale. Porta la firma dell'autore Roberto Casalino la sigla ufficiale dell'ottava edizione del Padova Pride Village, che il 19 giugno riaprirà i battenti (ospitando un live di Fiorella Mannoia). Autore di brani di grande successo per Giusy Ferreri, Nina Zilli, Francesco Renga, Marco Mengoni, e Fedez, Casalino ha composto e interpretato per il villaggio "rainbow" il brano “Io non giudico l’amore”.




«Nessun giudizio e più amore per tutti, - afferma l’autore - un amore che non deve essere per forza di color rosso come nel nostro immaginario. Ognuno è libero di scegliere il colore che meglio gli si addice, ognuno è libero di colorare la propria vita come vuole. Ognuno è libero». Il video che accompagna “Io non giudico l’amore” vede protagonista l’ormai storico staff di animazione del Village (Giusva, Sara Angelini, Mizzy Collant, Minerva Lowenthal, Fiorella, Yvonne O'Neill, Pink Logan, per citarne alcuni) ed è stato realizzato da Marco Ferrero, dell’etichetta indipendente Newtopia di J-Ax e Fedez, e conosciuto con lo pseudonimo di Iconize.



Il Padova Pride Village, diretto da Alessandro Zan, parlamentare da sempre in prima linea per i diritti civili, giunto quest’anno all’ottava edizione, è la più grande manifestazione estiva Glbt del Nord Italia, con oltre 700.000 presenze dalla prima edizione del 2008. «Manifestazioni come questa - fa notare Zan - migliorano il paese che ha ancora forti sacche di omofobia nelle famiglie, nei posti di lavoro e nelle istituzioni. Stiamo lavorando affinché il Parlamento approvi entro la fine di questa legislatura sia una legge contro l'omofobia che una in favore delle unioni civili. Solo così l'Italia potrà definirsi un paese compiutamente civile. La lotta all'omofobia deve essere senza quartiere e fatta ogni giorno, non solo il 17 maggio».



Tra gli ospiti che nel corso degli anni hanno partecipato alla “Festa di tutti” figurano artisti del calibro di Giusy Ferreri, Katia Ricciarelli, Paola e Chiara, Boy George, Patty Pravo, Rossana Casale e Tosca, Arisa, Donatella Rettore, Alice, Ricchi e Poveri, Antonella Ruggiero, Giuliano Palma, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Ivana Spagna, Chiara Galiazzo, Amanda Lear, Cristina D’Avena e i Gem Boy, Elio e le Storie Tese. Ospite della serata di chiusura dell’edizione 2014 è stata Conchita Wurst, alla sua prima apparizione live in Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero