Ovunque tu sarai, Memphis, Montanari e Apolloni: «Vi raccontiamo gli uomini, il calcio e l'amicizia»

 Quattro amici che partono per festeggiare un addio al celibato e prendono come occasione la trasferta della Roma a Madrid, giorno in cui nel 2008 i giallorossi espugnarono per...

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 Quattro amici che partono per festeggiare un addio al celibato e prendono come occasione la trasferta della Roma a Madrid, giorno in cui nel 2008 i giallorossi espugnarono per 1-2 il mitico Bernabeu. Una donna bellissima, incontrata per caso, che porterà scompiglio in un gruppo affiatato. Imprevisti, tante risate, situazioni rocambolesche, parole mai dette. E un viaggio che cambierà per sempre le loro vite.

Sono questi gli ingredienti di “Ovunque tu sarai”, esordio cinematografico del regista Roberto Capucci, nelle sale dal 6 aprile.

Un “road movie” girato tra Italia e Spagna dove il tifo per la Roma in realtà fa da cornice a una storia di amicizia e passione. Protagonisti sono quattro volti noti del cinema italiano: Ricky Memphis che veste i panni di Carlo “scommettitore incallito”, che con il suo personaggio condivide «la passione totale per la Roma, roba da star male ogni volta che vado allo stadio». Primo Reggiani che sul grande schermo è Francesco, “sognatore insoddisfatto” a un passo dalle nozze. Francesco Montanari che nel film è Giordano, “superstizioso cronico”, «un trentenne che pensa solo al calcio» e Francesco Apolloni, che ne ha curato anche la sceneggiatura e che nella pellicola interpreta Loco, “la scheggia impazzita”: «Sarà per questo, dicono, che mi assomiglia tantissimo».

«L’idea è nata 4 anni fa - racconta il regista Capucci - Volevamo raccontare un’amicizia nella quale la passione per il calcio potesse essere il pretesto per unire personaggi diversi e mettere in luce fragilità e debolezze». E infatti, quella trasferta nata per seguire la Roma in Champhions League diventa, metaforicamente, il viaggio che metterà in discussione tutto. Come i personaggi che interpretano anche gli attori protagonisti hanno un viaggio della vita: «Il mio - dice senza dubbio Montanari - è stato il matrimonio». E come nel film anche loro si identificano con passioni calcistiche, «siamo tutti tifosissimi, tranne Montanari che è troppo impegnato a fare l’attore», scherzano, donne che - come la bella Ariadna Romero- hanno sconvolto la loro esistenza: «La mia - ride Apolloni - ancora non si è ripresa» e storie di amicizia.


GLI ANEDDOTI  La loro di amicizia è più forte che mai: «Ci siamo divertiti moltissimo a girare questo film, ma siamo convinti che piacerà anche al pubblico femminile guardare cosa possono combinare quattro maschi durante un addio al celibato» confessa il gruppo di attori che racconta alcuni aneddoti durante le riprese. Uno su tutti? «Dopo la scena del bagno nella piscina termale, Reggiani è svenuto - racconta Capucci - L’acqua era a 180 gradi, Ricky si è rifiutato proprio di entrare, l’unico tranquillo era Apolloni che non ha mai perso il suo self control». Mitica anche la gag del paracadute: «Mentre giravamo nel nostro pulmino mi giro verso Montanari e gli dico, secondo me viene meglio se comincio a picchiarti - racconta Apolloni - E lui da vero attore mi risponde “fai come vuoi”. Alla fine l’ho massacrato».
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Il Messaggero