Oscar, l'Italia è eliminata: Dogman resta fuori

Italia fuori dall'Oscar. Il nostro candidato Dogman, diretto da Matteo Garrone, non è entrato nella shortlist, la lista preliminare dei nove film tra cui il 22 gennaio...

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Italia fuori dall'Oscar. Il nostro candidato Dogman, diretto da Matteo Garrone, non è entrato nella shortlist, la lista preliminare dei nove film tra cui il 22 gennaio prossimo verrano votati i cinque finalisti. Si chiude dunque la corsa all'Oscar del cinema italiano che dal 2014, l'anno del trionfo di La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, non è più arrivato fino alle nomination. La delusione serpeggia nel settore che sta riconquistando prestigio e visibilità internazionali. Al Festival di Cannes i due concorrenti italiani, Lazzaro felice di Alice Rohrwacher e lo stesso Dogman, erano stati premiati: il primo per la sceneggiatura, il secondo per l'attore protagonista Marcello Fonte che ha vinto anche l'European Film Award a Siviglia, sabato scorso.



 

CANDIDATI FORTISSIMI
Quest'anno, tra gli 87 film stranieri in lizza, alcuni apparivano fortissimi come Roma di Alfonso Cuaròn (Messico) e Cold War del polacco Pawel Pawlikowski che, non a caso, sono finiti tra i magnifici nove insieme con il libanese Cafarnao, il giapponese Affari di famiglia, Burning (Sud Corea), Ayka (Kazakistan), Birds of passage (Colombia), The Guilty (Danimarca), Opera senza autore (Germania). E già da ora il favorito sembra Roma, capolavoro che, Leone d'oro a Venezia, continua a scontare il fatto di essere stato prodotto da Netflix: la presenza del colosso dello streaming all'Oscar ha infatti provocato proteste e malumori, a cominciare da Steven Spielberg. Tanto che la 91ma edizione del premio (24 febbraio), rischia di trasformarsi in un referendum su Netflix. Intanto, mentre Lazzaro felice ha conquistato una candidatura agli Spirit Awards, i premi del cinema indipendente che precederanno di 24 ore la notte delle stelle, resta da chiedersi come mai l'Italia sia stata tagliata fuori dall'Oscar.

LA DELUSIONE

Non è piaciuto Dogman? Oppure Garrone, tutto preso dalla preparazione di Pinocchio, non ha potuto dedicarsi all'impegnativa campagna per le nomination? «L'esclusione mi spiace molto perché penso che, in un anno di grandi film, Dogman fosse allo stesso livello se non superiore ad alcuni titoli entrati nella shortlist», commenta Paolo Del Brocco, ad di RaiCinema che ha coprodotto anche Opera senza nome, «comunque siamo felici di supportare un artista di grande talento come Garrone che è profondamente immerso nella preparazione di Pinocchio». Chi sceglie i nove titoli della shortlist? Sei sono votati da tutti i giurati e gli altri tre da un apposito comitato esecutivo, lo stesso che prima del 22 gennaio sceglierà le cinque nomination. Poi il miglior film straniero verrà votato «dai membri attivi» dell'Academy. E quest'anno forse la qualità dei film finirà in secondo piano rispetto al Grande Dilemma: essere pro o contro Netflix. Sul risultato del referendum si gioca l'Oscar 2019 ma anche il futuro del cinema.
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Il Messaggero