Giorgio Barberio Corsetti sarà il direttore artistico del Teatro di Roma, mentre per il ruolo di direttore generale, finora ricoperto dal regista romano, sarà...
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Il Teatro di Roma presenta il nuovo assetto gestionale e le linee per i prossimi tre anni. «Una governance», commenta l’assessore alla Cultura Bergamo «per innovare il teatro, fulcro di un sistema plurale a vocazione pubblica. Aperto alle creatività emergente e integrato in reti internazionali».
«Un’operazione», spiega la presidenza, «che rispetterà il budget previsto dallo Stabile, sia per la direzione e la consulenza artistica, sia per la direzione generale».
Si è riunita quindi ieri l’assemblea dei Soci del Teatro di Roma (Comune, Regione, e ministero per i Beni culturali) per deliberare la nomina del Cda e del Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2020-2023. Emanuele Bevilacqua, confermato alla presidenza (in quota Comune), guiderà un nuovo Cda, composto da una rilevante rappresentanza femminile con la designazione delle consigliere Francesca Vergari (quota Regione) e Berta Maria Zezza (Ministero), a cui si affianca il rinnovo delle consigliere Cristina Da Milano (Comune) e Rossana Rummo (Regione).
Nominato anche il Collegio dei Revisori dei Conti. Il primo atto del nuovo consiglio sarà quello di valutare il profilo professionale più adatto alla direzione generale. Si conferma quindi una governance che si struttura attraverso un modello di direzione plurale, articolato, innovativo e rispondente alle grandi sfide e alla complessità del sistema teatrale.
Giorgio Barberio Corsetti continua il suo lavoro, affiancato da Francesca Corona, in qualità di consulente artistica per la programmazione del Teatro India. I prossimi impegni sono proiettati verso un'imminente riapertura degli spazi, in modalità diverse: Argentina, India, Torlonia, Lido di Ostia e teatri in Comune. E il Valle.
Ma intanto, lo staff è al lavoro per la programmazione online che accompagna gli spettatori durante il lockdown. «Il ripensamento della formula», conclude il Consiglio, «ha l’obiettivo di realizzare un modello di direzione plurale, per proseguire nel percorso artistico già avviato, e al fine di disegnare una struttura del teatro sempre più organica al progetto culturale».
Si specifica, infine, che non sono previsti compensi per il Cda, la cui partecipazione è a carattere onorifico come da normativa in vigore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero