“Noi” e “Loro”: lezioni di storia, ma anche performance e incontri. Al via a Napoli il progetto Laterza

A Totò è dedicata una delle Lezioni di storia a Napoli
Noi e loro: ruoterà intorno a questo il festival delle Lezioni di Storia che torna a Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo. Ruoterà intorno a un obiettivo: comprendere...

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Noi e loro: ruoterà intorno a questo il festival delle Lezioni di Storia che torna a Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo. Ruoterà intorno a un obiettivo: comprendere le ragioni e i modi in cui l'umanità, fin dalle sue origini si è costituita, e divisa, in noi e loro.


Un festival, quello che si svolgerà al teatro Bellini ma anche al museo Mann, al museo Madre, al Liceo Vittorio Emanuele II, per citare qualche luogo, che è stato suddiviso in percorsi tematici in modo che il pubblico potrà orientarsi a scegliere tra lezioni, dialoghi, perfomance teatrali. Sarà così che sul palco, nelle librerie o nelle aule magne si alterneranno i più autorevoli storici italiani e stranieri.

Andrea Giardina e Ivano Dionigi parleranno del rapporto dei greci e dei romani con i barbari, Eva Cantarella ed Elisabetta Vezzosi tratteranno dei conflitti tra donne e uomini sul lavoro e in famiglia. Simona Colarizi parlerà dei rapporti tra generazioni dalla prima guerra mondiale al '68.

E ancora, Gianni Mura e Beppe Smorto parleranno di tribù sportive così come ci sarà anche una lezione sulla visione della storia di Totò che sarà affrontata da Emilio Gentile, tra l'altro. Complessivamente saranno 49 gli appuntamenti e 14 gli eventi collaterali del festival che è stato ideato e progettato da Editori Laterza, promosso dalla Regione Campania e organizzato dall'associazione A voce alta e dalla Fondazione teatro di Napoli- Teatro Bellini con la Scabec.

«Dopo lo straordinario successo della prima edizione dedicata alla funzione stessa della conoscenza del passato - ha spiegato Giuseppe Laterza - abbiamo pensato a come, dall'antichità ad oggi, barbari e civilizzati, cristiani e musulmano, élites e popolo, giovani e adulti, uomini e donne si siano di volta in volta divisi e definiti per differenza».
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Il Messaggero