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Lo chiedono intellettuali e accademici di tutto il mondo. Guido Oldani, autore del manifesto letterario “Il realismo terminale” (Mursia) col quale ha dato vita all'omonimo movimento letterario e artistico internazionale è stato proposto per il premio Nobel per la letteratura 2021. L’appello è stato appoggiato dagli accademici italianisti Giuseppe Langella, Caterina Verbaro, Daniele Maria Pegorari, Daniela Carmosino; il presidente della fondazione di poesia «Il Fiore» Giuseppina Caramella; l'artista svedese Françoise Ribeyrolles-Marcus; i poeti cinesi Jidi Majia e Gao Xing, il russo Gennadij Šlapunov (presidente della Fondazione per il dialogo eurasiatico tra culture e civiltà), lo statunitense Major Jackson e il sudafricano Zolani Mkiva.
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«La mia poetica esprime la natura attraverso i prodotti artificiali e cioè: un gabbiano assomiglia a un aeroplano e non viceversa come avremmo detto nel millennio precedente», afferma Oldani che aggiunge: «Che cosa penso di questa candidatura? La percepisco come un grande segno di affetto e di stima.
Guido Oldani con “Il realismo terminale” fu il primo nel 2010 a parlare di pandemie abitative. Parla di “frattura del terzo millennio”: si va verso l'accatastamento di popoli e oggetti nelle metropoli. La natura è stata messa ai margini, inghiottita o addomesticata. È il trionfo della vita artificiale. Gli oggetti ci avvolgono come una camicia di forza perché diventati indispensabili: senza di loro ci sentiremmo persi, tanto da portarci a farne incetta in maniera compulsiva. Da servi che gli oggetti erano, si sono trasformati nei nostri padroni.
Come scritto nella lettera di candidatura al Nobel per la letteratura il “Realismo terminale” è secondo i sottoscrittori «una tendenza letteraria di portata planetaria, aperta alle più varie forme espressive (arti visive e plastiche, musica, teatro, danza), che ambisce ad essere la rappresentazione critica e ironica della civiltà globalizzata degli anni Duemila».
Guido Oldani è nato nel 1947 a Melegnano (Milano). È attualmente una delle voci poetiche internazionali più riconoscibili. Ha pubblicato sulle principali riviste letterarie del secondo Novecento. Inoltre, le raccolte: “Stilnostro” (Cens 1985), introdotta da Giovanni Raboni, “Sapone” (2001), edita dalla rivista internazionale “Kamen”, “La betoniera” (LietoColle 2005). Con Mursia ha inaugurato la Collana Argani, che dirige, pubblicando “Il cielo di lardo”, nel 2010 ha pubblicato “Il Realismo Terminale”, nel 2018 “La guancia sull'asfalto” e nel 2021 “Dopo l'Occidente. Lettera al Realismo Terminale”.
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Il Messaggero