Nina Zilli, jazz e solidarietà per i 25 anni di Emergency

Nina Zilli, jazz e solidarietà per i 25 anni di Emergency
“Pe’ strada”, così Emergency festeggia a Roma il suo 25esimo anniversario. A Piazza del Popolo una jam session non-stop ieri, dal pomeriggio fino a tarda...

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Pe’ strada”, così Emergency festeggia a Roma il suo 25esimo anniversario. A Piazza del Popolo una jam session non-stop ieri, dal pomeriggio fino a tarda serata, sotto la direzione artistica del sassofonista Stefano Di Battista. Sul palco la suggestiva staffetta di alcuni tra i più grandi nomi della scena jazz italiana: Maria Pia De Vito, Luigi Del Prete, Andrea Rea e Daniele Sorrentino - tra i primi a esibirsi davanti a un pubblico vivace di giovani e famiglie - e ancora Walter Ricci, Piji con Cristiana Polegri e Nicky Nicolai. In piazza trionfa l’allegria e si balla a suon di sax, trombe e contrabbassi con Giorgio Cùscito e la Swing Valley Band, poi le luci si accendono sulle Ladyvette e infine ecco Ascanio Celestini - arrivato a sorpresa - e l’incantevole Nina Zilli con la sua voce esplosiva. 

 


Non solo un concerto, ma un emozionante racconto di questi 25 anni di vita dell’organizzazione umanitaria fondata da Gino Strada: oltre 10 milioni di pazienti curati e 18 Paesi del mondo raggiunti con le attività sanitarie. Iraq, Afghanistan, Sierra Leone, Sudan, Repubblica Centrafricana, Uganda e Italia, ne ha fatta di strada Emergency e tanta ancora ne vuol fare come spiega il presidente Rossella Miccio: «Abbiamo tanti obiettivi in giro per il mondo. Prossimamente apriremo un ospedale di chirurgia pediatrica in Uganda, disegnato da Renzo Piano, ma ci sono altri progetti in Paesi in guerra: da Mosul, in Iraq, allo Yemen e Darfur. E poi attività in Italia sia dal punto di vista della promozione della cultura di pace che dell’attività clinica e sanitaria nelle varie periferie del nostro Paese». Sul palco a ripercorrere le tappe di questo straordinario viaggio umanitario colui che mosse il primo passo, Gino Strada, l’infermiere Roberto Maccaroni e tanti altri amici uniti dalla stessa missione. Si ascolta ma si partecipa anche grazie al “Peace Therapy”, un truck speciale in cui rivivere attraverso filmati, immagini e realtà virtuale, le storie dei pazienti che ogni giorno vengono accolti negli ospedali di Emergency nelle zone di guerra. Musica, racconti e solidarietà. I fondi raccolti durante l’evento andranno al Centro di maternità e medico chirurgico di Anabah, in Afghanistan avviato nel 2003. Una struttura, l’unica specializzata e completamente gratuita laggiù, capace di far fronte all’emergenza dell’altissima mortalità materna e infantile. Impossibile non lasciarsi contagiare dal clima di festa ma soprattutto di speranza che non smette di gridare come dalla guerra si può guarire.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero