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Per molti è destinato a ripercorrere le orme di “The Interview”, la controversa commedia sul presidente coreano Kim Jong-un al centro di un recente caso diplomatico, con tanto di minacce, attacchi informatici e campagne mediatiche per scongiurare la cancellazione dell’uscita della pellicola, tra il Paese asiatico e gli Stati Uniti.
Impossibile scommettere ora sul suo destino, di sicuro, però, “Army of One”, il nuovo film con protagonista Nicolas Cage, promette di dissacrare e far discutere almeno quanto il suo illustre predecessore. A dirigere il lungometraggio, infatti, ci sarà niente meno che Larry Charles, regista dell’irresistibile “Borat” e la trama, basata sulla storia di un uomo comune e del suo viaggio alla ricerca di Osama Bin Laden, poi è tutta un programma.
Scritta da Raijv Joseph e Scott Rothman, la sceneggiatura della pellicola, in cui Cage interpreta ovviamente il protagonista, è vagamente ispirata a un articolo pubblicato su “GQ”, in cui si raccontava l’incredibile ma reale vicenda dell’americano Gary Faulkner. Intenzionato a catturare “lo sceicco del terrore”, Faulkner raggiunse più volte l’Afghanistan e il Pakistan armato di pistola, pugnale e spada. Naturalmente, senza mai centrare il suo obiettivo.
Sviluppato probabilmente secondo lo stile finto-documentaristico tanto caro a Charles, “Army of One” dovrebbe partire con le riprese a marzo. L’appuntamento al cinema, invece, dovrebbe essere per la fine dell’anno. A meno di spiacevoli imprevisti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero