Machiavelli, ritrovato un documento nella Biblioteca nazionale di Firenze

Un ritratto di Niccolò Machiavelli
Un documento inedito, benché non autografo, di Niccolò Machiavelli è stato trovato tra i materiali conservati nella Biblioteca nazionale centrale di Firenze,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un documento inedito, benché non autografo, di Niccolò Machiavelli è stato trovato tra i materiali conservati nella Biblioteca nazionale centrale di Firenze, nel corso dei riordino delle carte del fondo Palatino e sarà presentato domenica 11 ottobre nella sala Galileo della Biblioteca. Al riguardo, iI ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, commentando il ritrovamento, ha dichiarato: «Viviamo in un Paese unico al mondo, con un patrimonio culturale talmente ricco che continua a sorprendere con nuove incredibili scoperte».

Tra i 268 manoscritti palatini in corso di catalogazione, infatti, è stato trovato un codice composito, cartaceo, fatto allestire a Firenze nella seconda metà del Cinquecento da Giuliano dè Ricci, nipote di Machiavelli, erede e raccoglitore delle sue carte. Nel codice si trovano cento carte composte in due grossi fascicoli, che conservano numerosi frammenti storici attribuibili a Machiavelli, fin qui del tutto sconosciuti: i testi, materiali di lavoro del segretario della Repubblica Fiorentina e della sua cerchia, coprono gli anni dal 1496 al 1515 e includono il racconto di eventi cruciali nella storia d’Italia, concludendosi con la descrizione della battaglia di Marignano. La paternità machiavelliana dei testi sarebbe certificata innanzitutto da varie annotazioni di Giuliano dè Ricci, che nel margine superiore della prima carta di ciascun fascicolo ha apposto di suo pugno il nome dell’autore, Niccolò Machiavelli, a cui si aggiungono anche prove paleografiche, codicologiche, filologiche e storiche.

Nonostante la copia fiorentina appena ritrovata non sia autografa, vari indizi consentono di ricostruire gli aspetti materiali delle carte scritte di pugno di Machiavelli: doveva trattarsi di brogliacci e quaderni senza alcuna pretesa estetica. Il documento è stato rintracciato all’interno di un codice sommariamente inventariato come Cronica e mai consultato negli ultimi decenni e vi sono conservati numerosi Frammenti storici attribuibili a Machiavelli, fin qui del tutto sconosciuti. I nuovi testi coprono gli anni dal 1497 al 1515 e includono il racconto di eventi cruciali nella storia d’Italia, quali la morte di Cesare Borgia, protagonista del VII capitolo del Principe. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero