Netflix ha tagliato i ponti con Kevin Spacey e la produzione di "House of Cards" sta valutando se "uccidere" nella fiction tv il presidente Frank Underwood,...
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Oggi, sulla scia di uno stillicidio di accuse e di una inchiesta di Scotland Yard, Netflix ha annunciato che non sarà più coinvolta con altre produzioni di "House of Cards" che includano Spacey e che ha messo anche in naftalina "Gore", un nuovo film biografico sugli anni passati da Gore Vidal in Italia di cui l'attore è produttore e protagonista. Il servizio di tv in streaming che proprio con House of Cards ha fatto la sua fortuna rivoluzionando il modo di vedere la televisione, ha fatto sapere che sta lavorando con la società che produce la serie, Mrc, per valutare se continuare senza Spacey, la cui carriera è entrata in stallo per via del suo stato di indagato.
Nei giorni scorsi otto dipendenti di "House of Cards" avevano parlato con la Cnn di un clima "tossico" creato dalle avance del divo nei confronti di giovani dello staff. Netflix e Mrc rischiano legalmente perché Spacey è anche co-produttore esecutivo della serie: si trova cioè in una posizione di potere rispetto ai dipendenti. L'idea di continuare senza Spacey ha preso il via dopo che a suggerirla su Twitter è stata Jessica Chastain: «Perché non facciamo di Robin Wright la protagonista? Siamo pronti». Secondo Variety l'ultima parola spetta agli avvocati che stanno studiando i dettagli del contratto di Spacey per vedere se legalmente possono continuare senza di lui. La produzione della sesta stagione è stata sospesa martedì scorso, due giorni dopo che l'attore di "Star Trek" e "Rent" Anthony Rapp aveva accusato Spacey di averlo violentato quando aveva 14 anni. Giovedì la portavoce Staci Wolfe e l'agenzia di talenti CAA avevano scaricato l'attore su cui ieri Scotland Yard ha aperto un'inchiesta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero