Un modo insolito di trascorrere il sabato sera, un’esperienza tutta nuova di vivere il rapporto con l’arte e il suo creatore: oggi, 18 gennaio, al Padiglione...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Livermore alla guida del Teatro Nazionale di Genova: «E' falso che con la cultura non si mangia»
La scelta naturista nasce dall’essenza stessa dell’opera di Ringholt che punta a «mettere in discussione la relazione dello spettatore con l’architettura spazialmente confinata della galleria bianca», fa sapere il museo, in «una rara opportunità per rimuovere letteralmente le barriere materiali tra l’artista e il pubblico». Proprio Stuart Ringholt nei giorni scorsi ha condotto anche due Anger Workshops, dei laboratori per insegnare ai partecipanti delle semplici tecniche per esprimere lo stress e la rabbia in modo gentile: attraverso media diversi, dal collage al video, dalla scultura alle performance, l’artista australiano mira infatti a sottolineare la funzione sociale dell’arte, esplorando quelle situazione assurde e imbarazzanti che caratterizzano la quotidianità. Oltre a Ringholt, la mostra “Australia. Storie dagli Antipodi”, curata da Eugenio Viola e aperta fino al 9 febbraio, propone le opere di altri 31 artisti australiani di diverse generazioni in una sorta di lungo viaggio nell’emisfero meridionale costruito per indebolire l’idea stereotipata di “Australia”, attaverso la scoperta di storie personali, lingue, pratiche culturali e religiose.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero