Napoli rende omaggio alla famiglia De Filippo con la grande esposizione "I De Filippo, il mestiere va in scena", in programma a Castel dell'Ovo dal 28 ottobre 2018...
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L'esposizione si propone come un dialogo continuo tra i De Filippo e il pubblico. Sarà una mostra «moderna, interattiva, non statica», in cui saranno proprio Eduardo e Luca De Filippo a presentare e raccontare la famiglia, da Vincenzo e Mario Scarpetta a Titina, Peppino e Luigi De Filippo. «Questa mostra era un sogno fortemente voluto - ha detto Carolina Rosi - che è diventato realtà e con cui vogliamo raccontare, soprattutto ai giovani che non li conosceranno chi erano i De Filippo, una famiglia che ha calcato palcoscenici e lasciato scritti che raccontano il nostro Paese».
«Come Totò - ha aggiunto - i De Filippo sono di tutti e, pertanto, con la mostra abbiamo voluto che i napoletani e tutti coloro che verranno possano accarezzare oggetti, segreti e tesori che potevamo accarezzare soltanto noi. È un regalo alla città». Su una superficie di 1800 metri quadri saranno esposti scenografie originali, oltre 70 costumi e oggetti di scena, foto, video, manoscritti e dattiloscritti, manifesti, locandine, copioni. Un lavoro di ricerca e di recupero portato avanti in oltre un anno da Tommaso De Filippo, figlio di Luca, che ha parlato di questo lavoro come «di un percorso importante ed emozionante che mi ha dato la possibilità di scoprire aspetti di famiglia che non conoscevo e che mi ha dato l'opportunità di riavviare rapporti con familiari di cui si erano un pò perse le tracce».
Da De Filippo è stato espresso l'auspicio che «in questa mostra le famiglie composte da figli, genitori e nonni possano venire a scoprire la storia di figli, genitori e nonni di una famiglia teatrale». L'esposizione, con biglietto intero a 10 euro, sarà divisa in più sezioni, tra cui una dedicata alle poesia, una al cinema, una, quella più ampia, naturalmente al teatro e alla commedia e una al rapporto con l'estero.
«Eduardo - ha ricordato Nicosia - è tradotto in 47 Paesi nel mondo e visto il grande interesse delle istituzioni centrali speriamo che l'esposizione possa girare il mondo.
Il Messaggero