A Treviso il Concorso internazionale di musica funebre, l'unico in Italia: online il bando per partecipare

A Treviso il Concorso internazionale di musica funebre, l'unico in Italia: online il bando per partecipare
Il settore è in movimento, come numerose pubblicità stradali ci hanno fatto da tempo capire. E la musica vuole la sua parte. Così ecco che a Treviso per il...

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Il settore è in movimento, come numerose pubblicità stradali ci hanno fatto da tempo capire. E la musica vuole la sua parte. Così ecco che a Treviso per il secondo anno consecutivo viene organizzato il Concorso Internazionale di Musica Funebre “Due Sotto #ivantrevisin”. La competizione che eleggerà il miglior componimento musicale per riti di commiatoè promossa da Ivan Trevisin, operatore funebre trevigiano, in collaborazione con l’associazione Musincantus. E si tratta dell’unico contest in Italia dedicato alla composizione e l’esecuzione di brani musicali di argomento funebre sacro e laico. Il concorso premia sia le nuove partiture strumentali o vocali sia la rivisitazione di quelle esistenti, senza limiti di genere. Al vincitore, scelto da una giuria di esperti, sarà assegnato un premio di 500 euro. La proclamazione avverrà in occasione della finale aperta al pubblico, in programma sabato 31 ottobre 2020 al Museo di Santa Caterina a Treviso. Il bando per partecipare al concorso è consultabile alla pagina web dedicata www.musincantus.it/project/due-sotto-ivan-trevisin/.


Questo contest davvero inusuale ha raccolto nel 2019 l’adesione di numerosi compositori e musicisti, e ha visto la vittoria del trio swing di Carlo Colombo con la canzone “Ridere di me”. Anche quest’anno, il bando di partecipazione si rivolge a una platea ampia, all’insegna della libertà di genere e strumentazione. Nessun limite di età o nazionalità, per gli artisti che vorranno sottoporre all’attenzione della giuria di esperti - direttori artistici e musicisti di fama internazionale - la propria candidatura con brani di genere sacro o laico, con testo originale, remake o solo strumentale.
«Dopo il successo dello scorso anno - afferma Ivan Trevisin - siamo riconoscenti per la seconda possibilità offerta in un periodo delicato come quello che stiamo vivendo. Tutti i commiati, sia laici sia religiosi, sono unici e ogni melodia può rispecchiare la vita della persona defunta. Avere a disposizione una selezione ampia di brani riesce ad alleviare i momenti più delicati e a dare la giusta solennità nel momento dell’ultimo saluto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero