Bologna rende omaggio a Leonard Bernstein con il musical “West Side Story”

Una scena di West Side Story (film del 1961) di Wise e Robbins
Il Teatro Comunale di Bologna rende omaggio da domani, 11 luglio, al compositore, direttore d'orchestra e pianista americano Leonard Bernstein nel centenario della nascita,...

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Il Teatro Comunale di Bologna rende omaggio da domani, 11 luglio, al compositore, direttore d'orchestra e pianista americano Leonard Bernstein nel centenario della nascita, con il suo capolavoro teatrale, il musical West Side Story. Lo fa in collaborazione con la Bernstein School of Musical Theatre, che proprio quest'anno festeggia 25 anni di attività, con una nuova produzione di quel lavoro che al suo apparire, nel 1957, segnò uno spartiacque tra il musical classico e quello moderno. L'eterna storia d'amore tra Romeo e Giulietta che Bernstein e Stephen Sondheim trasferirono nel mondo della New York degli anni Cinquanta.


Lo spettacolo, che segna anche dieci anni di collaborazione tra il Comunale e la Bernstein, è affidato alla regia di Gianni Marras, alle coreografie di Gillian Bruce e alla direzione di Timothy Brock sul podio dell'orchestra di piazza Verdi. Tra gli interpreti principali del cast si segnalano i protagonisti Timothy Pagani e Caterina Gabrieli nei panni di Tony e Maria, Alessio Ruaro in quelli di Riff, Massimiliano Carulli e Francesca Ciavaglia in quelli di Bernardo Anita.


«Anche se inseriti nei bassifondi di New York - ha spiegato il regista Gianni Marras - Tony e Maria (Romeo e Giulietta) non perdono la purezza di due giovani innamorati che vogliono andare oltre le convenzioni, i pregiudizi e le rivalità. L'unica possibilità per realizzare una vita felice viene affidata al carattere e alla lucidità del mondo femminile di Maria e di Anita. E lo scontro avviene con un mondo maschile fallimentare, sia nella rassegnazione delle uniche figure adulte presenti nella storia, sia nella rabbia delle due bande dei Jets e degli Sharks, incapaci di andare oltre la violenza che li circonda. Quella violenza stupida e incontrollata - ha concluso Marras - che porta al tragico finale in cui, a differenza di Shakespeare, si fa sopravvivere il personaggio femminile di Maria per lasciare aperta la speranza che la morte di Tony possa abbattere i muri che dividono gli animi e i desideri di tutti quei giovani». Si replica il 12, 13, 14, 15 e 17 luglio.


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Il Messaggero