La rivoluzione portata dall'ingresso nelle nostre case della tv o della lavatrice, ma anche la scperta che un secolo fa la statura degli italiani era inferiore di 15...
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M9 è un museo di nuova generazione, voluto dalla Fondazione Venezia con un investimento di oltre 100 milioni di euro. Un museo senza oggetti, che nasce da accordi e ricerche con un centinaio di archivi, e si propone come interamente multimediale. Una «casa degli italiani che vuole raccontare un secolo che non è finito, ma continua a condizionare la vita di ogni giorno - dice il direttore Marco Biscione - è il primo museo del '900 in Italia, inteso come storia di una collettività, dove la multimedialità è messa al servizio di un progetto culturale». Il visitatore passerà attraverso otto sezioni tematiche e vedrà quadri appesi alle pareti, bacheche cariche di documenti e carte, icone del design o della moda, prime pagine di giornali. Ad attenderlo ci sarà una esperienza «immersiva» che lo porterà ad essere protagonista diretto nella costruzione della visione del secolo scorso.
Accanto alla mostra permanente, c'è uno spazio di 1.400 mq al terzo piano, con una terrazza che si affaccia su Mestre, dedicata alle temporanee. Il primo appuntamento è fissato per il 22 dicembre con «L'Italia dei fotografi. 24 storie d'autore», a cura di Denis Curti e prodotta per M9 dalla Casa dei Tre Oci-Civita Tre Venezie. Il Paese sarà raccontato attraverso 230 immagini, con ogni fotografo che propone con uno specifico progetto. C'è la «Mafia a Palermo» di Letizia Battaglia o «Morire di classe» di Gianni Berengo Gardin o «Il profilo delle nuvole» di Luigi Ghirri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero