È morto a 85 anni Zeev Sternhell, uno dei massimi esperti al mondo di fascismo (spesso discusso e incompreso), figura storica della sinistra israeliana e Premio Israele per...
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Nato in Polonia nel 1935 fu l'unico sopravvissuto alla Shoah della sua famiglia distrutta dai nazisti. Emigrato nel 1951 a 16 anni in Israele, Sternhell servì come comandante nella 1/a Brigata di fanteria "Golan" ed ha combattuto nella Guerra dei Sei Giorni, in quella di Kippur e in Libano. Laureato in Storia e Scienze politiche all'Università ebraica di Gerusalemme, ha studiato anche all'Institut d'études politiques di Parigi con una tesi dedicata al nazionalista Maurice Barres. I suoi lavori - molti dei quali tradotti in italiano, da "Nè destra né sinistra" a "Nascita di Israele" - hanno avuto un forte impatto sulle interpretazioni tradizionali delle ideologie antiliberali e antidemocratiche. Strenuo critico della destra in Israele, ha ammonito più volte sulla possibilità di un collasso della democrazia nel Paese.
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A Sternhell è toccato in sorte uno strano destino, specialmente nel mondo accademico europeo: il suo saggio più importante, summa delle sue ricerche sul fascismo, "Nascita dell'ideologia fascista" (Baldini e Castoldi, 2002; edizione originale in francese da Fayard, 1989, e nuova edizione da Gallimard 2010), è stato considerato per anni erroneamente come un saggio di destra.
E ciò perché Sternhell, per lungo tempo storico delle idee e professore di politologia all'Università di Gerusalemme, parte dal presupposto che il fascismo in Europa non sia stata una parentesi provocata dal trauma della Grande guerra (come è stato sostenuto da gran parte della storiografia di impronta marxista) ma una categoria universale dello spirito.
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In questo volume lo studioso traccia una linea di formazione della «sintesi fascista», quella che portò una parte dell'estrema sinistra francese che si richiamava a Georges Sorel, teorico del sindacalismo rivoluzionario, a fine '800 dall'originaria teoria della lotta di classe all'accettazione dell'idea di nazione e, infine, a posizioni
apertamente autoritarie e fasciste.
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Il Messaggero