Dopo 40 anni Montesano è di nuovo Rugantino al Sistina, Serena Autieri è Rosetta

«Garinei mi diceva sempre: Sei il padrone della scena, prenditi il tuo spazio. Certo, quel Rugantino era un ragazzo, oggi è un uomo che ha avuto anche le sue...

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«Garinei mi diceva sempre: Sei il padrone della scena, prenditi il tuo spazio. Certo, quel Rugantino era un ragazzo, oggi è un uomo che ha avuto anche le sue delusioni nella vita. Affronto la commedia come fosse nuova. Il personaggio non è cambiato, sono cambiato io». Sono passati quarant'anni da quando Enrico Montesano ha vestito i panni di Rugantino, uno dei titoli storici di Garinei & Giovannini, padri del teatro Sistina e ora, dal 20 dicembre al 20 gennaio, torna a interpretare il ruolo al Sistina nell'allestimento originale, fortemente voluto dal direttore artistico del teatro, Massimo Romeo Piparo, dunque con la regia storica di Pietro Garinei, le musiche di Armando Trovajoli, nonché scene e costumi originali di Giulio Coltellacci. Un omaggio alla storia di Rugantino e del teatro. Anche di Roma. «Rugantino spiega Montesano - come dice Anton Giulio Bragaglia nella Storia del Teatro Romano - non deve necessariamente essere giovane e bello. Ne abbiamo avuti tanti, dal gobbo Tacconi a Zanazzo, senza dimenticare il burattino di Ghetanaccio».

 

E CHE ROSETTA

Al fianco di Montesano, Serena Autieri nei panni di Rosetta, Antonello Fassari in quelli di Mastro Titta, Edy Angelillo nel ruolo di Eusebia. «Affronto questo lavoro come se fosse la prima volta prosegue perché ora devo guardarlo da uomo. La prima volta mi ero quasi ispirato alle pose dei quadri di Pinelli, ora Rugantino manterrà il suo atteggiamento da popolano, un po' sbruffone, ma come riferimento ho il Pasquino di Manfredi nel film Nell'anno del Signore di Magni, perché in fondo quel Pasquino era la maschera di un Rugantino più maturo». Sarà diversa anche Rosetta. «Quando ho visto per la prima volta Rugantino racconta Serena Autieri ero una ragazza e ho amato subito il personaggio di Rosetta. Sognavo di portarlo in scena. Conosco bene le interpretazioni delle attrici che hanno avuto la parte prima di me, ma come ho fatto in Vacanze Romane, ruolo iconico di Audrey Hepburn, mi discosterò da quelle interpretazioni per portare in scena la mia Rosetta». L'allestimento permetterà di guardare alle origini di Rugantino. «Questo personaggio commenta Montesano è la maschera per eccellenza del romano, che litigava, girava con il coltello ed è vero che all'epoca, a volte ci scappava il morto, ma più che altro battagliava con le parole. Rugantino dice: Quante me ne ha date, ma quante gliene ho dette».
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Il Messaggero