Al via la nuova stagione culturale dell’Accademia d’Egitto a Roma. Guidata per il sesto anno consecutivo dalla professoressa Gihane Zaki, tre sono gli eventi in...
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Immersa nel verde di Valle Giulia, a due passi da Villa Borghese, l’Accademia d’Egitto sin dalla sua fondazione è impegnata nella promozione di un proficuo interscambio culturale tra l’Italia e l’Egitto. Tredici direttori si sono susseguiti dalla nascita dell’istituzione accademica, fino al 2012, quando viene nominata direttrice la professoressa Gihane Zaki, la prima donna a rivestire questo ruolo. Ma l’Accademia d’Egitto non rappresenta solamente un ponte culturale tra l’Egitto e l’Italia, ma anche un luogo di unione, di istruzione e di divulgazione che con un occhio guarda all’antico passato del Paese, “dono del Nilo”, come lo definisce Erodoto e con l’altro all’attualità dei suoi progetti culturali e artistici.
Con un forte spirito collaborativo messo in campo dalla direttrice Gihane Zaki, l’Accademia si avvale della partecipazione ad attività culturali e formative di molti enti esterni. Oltre ai Musei Vaticani, l’Accademia annovera un’ampia rete di scambi culturali con varie istituzioni, sia italiane che internazionali, sia pubbliche che private. Con la direzione della Professoressa Zaki, che con il suo team ha messo su un’organizzazione precisa e innovativa, l’Accademia è la sola tra le diciassette presenti nella capitale, a impegnarsi nel profondo per la diffusione della cultura egiziana nel nostro Paese. Oltre agli studi che ospitano borsisti e artisti egiziani che vogliono trascorre un periodo formativo in Italia, i diversi spazi interni, ospiteranno via via durante l’anno mostre, progetti di varia natura artistica e laboratori per bambini. L’Accademia ha anche una collezione permanente di opere di fotografi, scultori e pittori, una biblioteca e una sala conferenze dove si tengono diverse iniziative artistiche e culturali, incluse conferenze di archeologia e di egittologia.
Non solo. L’edificio ospita anche un museo che espone la scoperta e il corredo della tomba di Tutankhamon. Il Ministero delle Antichità Egiziane ha affidato a un proprio team locale la riproduzione ufficiale di alcuni dei più famosi reperti rinvenuti nel sepolcro, visibili tuttora presso la sala espositiva. Sono circa una trentina e sono tutte repliche autorizzate, molto precise e accurate, con un’acuta attenzione al dettaglio. L’idea vuole essere quella di avvicinare appassionati e non alla storia antica di questo Paese. Anche quest’anno l’Accademia Egitto guidata dalla professoressa Zaki è aperta alla divulgazione, allo scambio culturale e al dialogo con un programma ricco di sorprese e di novità stimolanti e formative. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero