Militant A, il rapper al Maxxi protagonista di “Street Music”

Il rapper Militant A
Giovedì 18 aprile, alle ore 18, al Maxxi il rapper Militant A (Assalti Frontali) sarà il protagonista dell’ultimo appuntamento, dedicato appunto al Rap, di...

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Giovedì 18 aprile, alle ore 18, al Maxxi il rapper Militant A (Assalti Frontali) sarà il protagonista dell’ultimo appuntamento, dedicato appunto al Rap, di “Street Music”, un ciclo di tre incontri a cura dei giornalisti e critici musicali Ernesto Assante e Gino Castaldo per raccontare il rapporto tra la strada e la musica in occasione della mostra “La strada.


Dove si crea il mondo”, in corso fino al 28 aprile 2019. Durante la serata il rapper degli Assalti Frontali presenterà in anteprima il video dell’ultimo singolo “Simonetta”, uno storytelling rap dedicato a Simonetta Salacone, scomparsa due anni fa, stimata ed amata dirigente della scuola Iqbal Masih della periferia di Roma (Casilino), conosciuta per aver creato un modello scolastico all’avanguardia nell’inclusione, l’apertura e la partecipazione, oltre che per essere stata in prima fila in tutte le lotte per la difesa della formazione pubblica di qualità. Simonetta Salacone rappresenta un riferimento nel sistema scolastico romano, a cui tornare con attenzione sopratutto in un momento nel quale la città e in particolare le sue periferie vivono proprio sui temi dell’inclusione una stagione di tensione a cui si fa fatica a dare risposte.


Simonetta è uno storytelling rap che rievoca la persona, il pensiero e l’azione di una donna che ha cresciuto generazioni di nuovi cittadini e riporta il rap alla sua natura di racconto di vita e trasmissione di valori a ragazzi che oggi lo ascoltano senza conoscerne fino in fondo le possibilità comunicative. Dice Militant A: «Questa canzone è un’emozione che crea cultura. E non c’è cultura senza emozione». La mostra, a cura di Hou Hanru e dello staff curatoriale e di ricerca del Maxxi, ospita nelle gallerie del museo oltre 200 opere di più di 140 artisti da tutto il mondo. L’allestimento, con lavori di Alfredo Jaar, Kendell Geers, Marinella Senatore, Olafur Eliasson, Santiago Sierra, Jimmie Durham, Barbara Kruger e molti altri, porta all’interno del museo la vitalità, il caos, le battaglie e le proteste civili, la sperimentazione e la creatività della strada - con tanto di gettata di asfalto lungo uno dei corridoi - intesa come manifesto della vita contemporanea, luogo in cui si crea una nuova visione del mondo.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero