Micaela Ramazzotti: «Felicità è non avere più paura di essere sbagliata»

Micaela Ramazzotti alla sua prima da regista porta al Messaggero per l'Interrogazione la soddisfazione e l'ansia per l'uscita al cinema (dal 21 settembre) di Felicità. "Il premio Orizzonti di Venezia è una svolta per me. Era una storia che dovevo scrivere e girare da sola: dentro la mia passione per donne e famiglie storte"

Dopo la bella sorpresa del premio del pubblico alla Mostra del cinema a Venezia, Micaela Ramazzotti non riesce a smettere di sorridere alla vita: il suo debutto da regista, con il...

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Dopo la bella sorpresa del premio del pubblico alla Mostra del cinema a Venezia, Micaela Ramazzotti non riesce a smettere di sorridere alla vita: il suo debutto da regista, con il sorprendente e importante Felicità, arriva in 260 copie nelle sale. E Micaela con generosità non si perde un'occasione per promuovere la sua creatura.

Al Messaggero visita la mostra delle prime pagine storiche e si diverte a fare foto alla pagina che ricorda la morte di Garibaldi, ma anche con quella del giorno della sua nascita. 

Poi un tuffo tra presente, passato e futuro della sua carriera e della sua vita: dai tempi in cui ragazzina era una star dei fotoromanzi. "Eppure quella fu una esperienza anche traumatica - racconta - i primi scatti su un set che era a due passi da casa mia, con i miei compagni e amici a prendermi in giro all'uscita di scuola". Poi i premi, come il David per La Prima Cosa Bella, l'inizio del sodalizio artistico e sentimentale con l'ex marito, Paolo Virzì. E ora il percorso che la porta al personaggio di Desirè, in una periferia romana, quella di Fiumicino, che ben conosce (lei è romana dell'Axa, vicino a Casal Palocco, tra Roma sud e Ostia). "Volevo prendere di petto un tema che porta anche alla malattia mentale, quello di una famiglia di piccola borghesia ma di grandi rapporti disfuzionali: due fratelli che crescono storti perché hanno due genitori, i bravissimi Max Tortora e Anna Galiena, che come vampiri gli succhiano via la vita, i soldi. Che agiscono nel loro interesse. In una casa piccola e senza privacy, con il problema dei soldi e ancor più quello dei sentimenti. Una figura, quella di Desirè, di donna che viene tradita da tutti, traditi i suoi buoni sentimenti, abusata".

Una vita fatta di treni che passano o semplicemente che vengono evocati. Di treni importanti ne ha presi, Micaela. "A 27 anni dopo i primi film non pensavo di vivere una vita da attrice: andai a Londra, facevo la cameriera. Poi arrivò una nuova chiamata, sul set e fu la svolta".

Tanti registi importanti e tanti film in cui la Ramazzotti s'è trovata a fianco grandi attrici con cui ha duettato con successo. "E' vero, è capitato spesso di dare il mio meglio con le donne: ecco, forse, perché non trovate tante scene di sesso nei miei film", scherza.

Poi la considerazione di un momento particolare del cinema italiano: "Ora la mia regia, tra poco il debutto di Paola Cortellesi e di Margherita Acquista come regista: è il momento in cui donne che tante storie scritte da altri hanno saputo raccontare, ora sentono il bisogno di raccontarle e girarle in prima persona. Prendendosi tutte le responsabilità come fa un regista". 

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Il Messaggero