Metallica, Slayer e Pantera: mamma metallara chiama i figli con i nomi delle band heavy metal

Si chiamano «Metallica», «Slayer» e «Pantera». Non si parla delle famose band heavy metal, ma dei tre figli di una giovane mamma neozelandese....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Si chiamano «Metallica», «Slayer» e «Pantera». Non si parla delle famose band heavy metal, ma dei tre figli di una giovane mamma neozelandese. Lo ha raccontato il regista David Farrier, noto per aver diretto la serie Netflix «Dark Tourist», in un messaggio inviato agli iscritti alla sua newsletter «Webworm».

Eurovision 2022 in Italia, Roma senza strutture adeguate: Torino, Milano e Bologna favorite

«Sono orgoglioso di dirvi che una madre neozelandese ha chiamato i suoi figli Metallica, Pantera e Slayer!», ha spiegato il regista con una serie di tweet sul suo profilo. La donna ha però scelto di restare nell'anonimato: «Non è facile crescere tre delle band più heavy di sempre», ha proseguito Farrier.

Coma Cose, stasera concerto streaming a Milano: «Noi, caparbi e fortunati»

L'episodio raccontato da Farrier

Il regista ha deciso di raccontare la storia dopo aver visto alcuni scatti che ritraevano il certificato di nascita di uno dei tre figli della donna. Il bambino, nato nel 2009, aveva come secondo nome «And Justice For All», probabilmente in omaggio al quarto album dei Metallica. Il regista David Farrier ha così deciso di approfondire le sue indagini rivolgendosi al capo dell'ufficio anagrafe della Nuova Zelanda, che gli ha confermato che il bambino era stato effettivamente registrato negli archivi con quel nome.

«Non ci sono limitazioni particolari sulla scelta di dare a un bambino il nome di una band o di un disco - ha continuato il capo dell'ufficio anagrafe Jeff Montgomery - purché la parola usata non sia generalmente considerata offensiva o non assomigli a un grado o titolo militare».

Nuovo album di Noa

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero