883, Anzio riscopre gli anni '90 Millennial e giovanissimi in viaggio con Max Pezzali

Il rombo della moto. La Nettunense che per chi arriva allo stabio del Baseball di Anzio può davvero sembrare la statale 526: la «ferrovia», «profumi che...

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Il rombo della moto. La Nettunense che per chi arriva allo stabio del Baseball di Anzio può davvero sembrare la statale 526: la «ferrovia», «profumi che un metro dopo non li senti più», poi «pronti via». Basta un Giorno così, come cantano gli 883 per risvegliare emozioni e nostalgia. Anzi, una notte così come quella che hanno vissuto le centinaia di giovanissimi e millennial che martedì sera hanno assistito al concerto di Max Pezzali, organizzato nell'ambito della rassegna Anzio Estate Blu 2021.

 

Eccolo, il popolo di Max e degli 883. Una generazione in primis, quella dei quasi o poco più quarantenni di oggi, adolescenti negli anni'90, ma non sono mancati i giovanissimi. «Vorremmo entrare per ascoltare gli ultimi due minuti del concerto - dicono Luca e Lorenzo, due 14enni alla fine della serata - siamo anche vaccinati ma non abbiamo il biglietto, giusto il tempo di sentire Nord, sud, ovest, est, la nostra preferita», chiedono rivolgendosi agli addetti alla sicurezza che presidiano l'impianto nella zona centrale della città. Bandane e magliette vintage, tutte rigorosamente a marchio 883 e con i colori fluo e sfarzosi degli anni'90, hanno sventolato e sono state agitate durante le oltre due ore di concerto di Pezzali. Per molti, la colonna sonora di una vita: le scuole medie, i primi amori, le prime sconfitte e le grandi amicizie, quelle che durano ancora adesso. E in molti hanno cantato a squarciagola le canzoni del tempo più bello della vita di «ciascheduno» - per citare Leopardi - quelli della «fanciullezza». L'adolescenza vissuta tra le «immense compagnie» e in sella a «un motorino sempre in due».


LE VOCI
Max riesce ad annullare barriere e tempi. I giovani che uscivano con un deca e quelli che oggi provano a fare serata con dieci euro, quelli delle discoteche light pomeridiane e chi ancora insegue la cubista regina del Celebrità. C'è tutto quel «decennio fighissimo che sono stati gli anni'90» nel tour che Pezzali sta portando in giro per l'Italia e che ieri e l'altra sera ha fatto tappa ad Anzio. Per un selfie con Max - attentissimo alle norme anti-Covid - salta anche il protocollo. «Sono qui non solo come assessore - dice sorridendo Valentina Salsedo, delegata al turismo del comune tirrenico - ma anche come fan. Le canzoni di Max mi ricordano i tempi bellissimi della scuola e le prime cotte. Quelle stesse canzoni che oggi ascolta mia figlia e per questo abbiamo fatto una foto che racchiude tre generazioni».


GLI EVERGREEN


La platea si infiamma sulle note di Come mai e Una canzone d'amore. C'è chi si commuove per la Dura legge del gol e quei sogni da campione rimasti nel cassetto. Chi ancora ripensa a quella compagna del liceo a cui non si è mai dichiarato mentre scorrono le note della Regola dell'amico. Perché Max è stato anche un consigliere, un fratello più grande, un amico con le sue dritte, appunto. Un tuffo nel passato. «Ogni volta mi chiedono se mi stanco di cantare sempre le stesse canzoni - dice Pezzali - rispondo di no. Perché cantare certe canzoni significa ogni volta provare un'emozione nuova». Vestito nero, cappellino e t-shirt con il logo degli 883, Max Pezzali fa una scelta coraggiosissima confezionando un show speciale che è una macchina del tempo. Recupera il proprio passato e innesca un cortocircuito temporale che fa battere il cuore a tutti con un'operazione nostalgia folle: quella di tornare a suonare i primi dischi degli 883 dal vivo, con una formazione rock da 5 elementi. Braccia alzate, telefonini per le storie sui social illuminano lo stadio per un solo ritornello: «Stessa storia, stesso posto...stesso bar».
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Il Messaggero