Max Giusti all'Olimpico col suo nuovo spettacolo: «A teatro ne vedrete delle belle»

Anno nuovo, seconda gioventù. È l'adagio di Max Giusti, che da gennaio torna a solcare i palcoscenici d'Italia con uno spettacolo pieno di Pezzi da 90....

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Anno nuovo, seconda gioventù. È l'adagio di Max Giusti, che da gennaio torna a solcare i palcoscenici d'Italia con uno spettacolo pieno di Pezzi da 90. «Per diventare nuovo – spiega il comico al Messaggero – sono tornato un po' indietro, a fare cose che non facevo più. Era qualche anno che continuavo ad alzare l'asticella in ogni show: stavolta, invece, l'asticella, l'ho tolta direttamente». La promessa è: risate e sorprese.


LA TOURNÉE
E' partito dal Nord per tornare a Roma: dal 19 gennaio l'attore è al Teatro Olimpico dove, giura, se ne vedranno delle belle. In “pensione” i classici come Lotito e Malgioglio («che però, su richiesta...»): si punta su personaggi nuovi come Massimo Ranieri, già collaudato a Quelli che il calcio, Francesco De Gregori e parodie della vita di tutti i giorni. «Mi divertono questi sacerdoti di colore che arrivano in periferia o nei paesini, dando vita a un “melting pot” bellissimo – racconta – e poi ci sono le signore un po' anziane che vanno in chiesa, ascoltano i sermoni di questi bei ragazzi e alla fine dicono, soddisfatte: “Non ci ho capito niente, ma quanto è stato bravo”». Uno spettacolo ritmato e irriverente: «È nato tutto in tournée, e poi con Marco Terenzi e Giuliano Rinaldi ci abbiamo lavorato – spiega – Mi sento come se fossi tornato giovane e credo che sarà il mio spettacolo più divertente». Del 2015 il comico porta nel cuore una sensazione di movimento: «Sono tornato a fare teatro tutto l'anno, scoprire città dove non ero mai stato, stare con lo staff e divertirmi». E tanto per restare in scena, anche la fine dell'anno la passerà sul palco: quello del Palazzo dei Congressi di Roma, insieme con Teo Teocoli. Una coppia inedita: i due finora si sono limitati a conoscersi (e stimarsi) da lontano. «Sono cresciuto con i personaggi di Teo – ricorda Giusti – ad esempio ho sempre amato Caccamo, lavorare con lui sarà una grande emozione. Vi dico solo che mi metterò a ballare».
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Il Messaggero