Vietato odiare chi realizza i propri sogni, o meglio vietato odiare Mattia Briga anche se, come ironizza lui: «Sono cresciuto a pane e insulti fin dal campo di...
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È questo il titolo del primo romanzo, dal titolo “Non odiare me” ed edito da RaiEri, scritto dal rapper romano lanciato da Amici di Maria de Filippi 14. La storia è quella di un ragazzo con “la forza di un drago e il cuore generoso di un pagliaccio”, un romanzo di formazione che racconta soprattutto di una trasformazione, quella da studente svogliato e amante dei viaggi a rapper capace di duettare con Antonello Venditti, Gigi D'Alessio, Emma: è questo il percorso raccontato dal ventisettenne Briga e scritto insieme al coetaneo Andrea Passeri.
Presentato a Roma alla presenza di un folto “esercito di molecole” - così Briga chiama le sue fans, circa 40.000 solo su Facebook e prevalentemente ragazze - munite di telefonini, Mattia Bellagrandi in arte “Briga ”, romano di Prati, figlio di un avvocato e di un' insegnante cresciuto all'estero viaggiando tra la Francia è la Danimarca, ha raccontato, insieme al coautore del libro Andrea Passeri, a Tiberio Timperi il suo percorso.
Dalle prime strofe svogliate, scritte sui banchi di scuola per una ragazza, alla partecipazione ad Amici nel 2015, dove Briga ha mostrato un carattere schietto e fermo, per qualcuno difficile da “non odiare”.
«Non sono comandato da persone altre, voglio essere io il padrone e il manager di me stesso» ha ammesso Briga, scatenando l'ovazione delle fans. «Quando andai ad “Amici mia madre pensava che sarei tornato indietro subito, che avrei mandato a quel paese tutti». «Avevo detto che non sarei mai andato ad Amici. Quando ci andai la gente mi accusava di non essere coerente. Ma io rispondevo: embè, che problema c'è?! Ho cambiato idea, a voi non è mai successo?».
E se dell'esperienza ad Amici, nella quale si qualificò secondo, restano memorabili i suoi rifiuti di cantare le canzoni di Adriano Celentano che “non gli piacevano” e le liti furibonde con Loredana Bertè - che anche recentemente lo ha definito “un figlio di papà presuntuoso” - per l'esercito di molecole che ama il carattere di Briga, il suo disco Never Again (circa centomila copie vendute), e lo segue sui social non resta che attendere le prossime tappe del tour col quale Mattia sta girando l'Italia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero