Marracash e Guè Pequeno: «Altro che Fedez e Rovazzi, il rap siamo noi»

Ci sono Fabio e Cosimo, due coetanei che parlano con i loro vistosi tatuaggi, non si separano mai dagli occhiali da sole, anche quando il sole non c'è più,...

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Ci sono Fabio e Cosimo, due coetanei che parlano con i loro vistosi tatuaggi, non si separano mai dagli occhiali da sole, anche quando il sole non c'è più, così precisi da arrivare con venti minuti di anticipo all'intervista sulla nuova versione del loro album. E poi ci sono Marracash e Guè Pequeno, i ragazzi d'oro del rap che macinano milioni di clic e che hanno veleno da vendere. Due facce degli stessi personaggi, deliberatamente controversi nei testi delle loro canzoni, a volte sature di rabbia e risentimento. King del rap uno, bravo ragazzo l'altro, dai titoli dei rispettivi album diventati cult per gli amanti del genere. Fabio-Marra e Cosimo-Gué, di Nicosia il primo, milanese il secondo: un lungo legame, il loro, che passa per i magazzini di un grande brand di orologi, dove hanno fatto gavetta, fino ai giardini di piazza Sempione, dove smazzavano fumo, in attesa di decidere cosa fare nella vita. E alla fine hanno deciso, e sono arrivati, per la prima volta, a firmare un album insieme: quel Santeria diventato presto disco d'oro.


NUOVA VERSIONE
E adesso, di nuovo insieme con la Voodoo edition, nuova versione con tre inediti scritti a Barcellona, un video girato in Brasile, remix di brani, con Fabri Fibra, Sfera Ebbasta e Luché e altri contenuti extra in vendita dallo scorso 2 dicembre. Un lavoro che arriva dopo milioni di visualizzazioni: 13, per Nulla accade; 11 per Insta love; Scooteroni che supera i 2 milioni in appena una settimana.

«Santeria non è un album costruito a tavolino dicono i rapper, ospiti degli studi di Messaggero Tv dietro a questo album c'è un'amicizia antica, un sodalizio che va avanti da tanti anni». Condividono passioni e anche alcune antipatie. Come quella per Nesli: dopo i dissing con Marracash, anche Guè Pequenho conferma che con l'autore di Andrà tutto bene non vorrebbe mai lavorare. «Non farei mai un pezzo con lui dice Guè La sua, ormai, è musica pop».

Marracash, invece, parla dei suoi errori, quelli che non vorrebbe più ripetere: «Tutti siamo passati per collaborazioni che non vorremmo più fare. Ecco: io, ad esempio, col senno di poi non collaborerei più con Fedez». Un rimorso, quella Blues, di Fedez (brano del 2011, con featuring di Marra e Gué), ma anche quel Non passerà, brano di Marra con un featuring di Fedez. Antipatia ormai nota, sui social dove i fan combattono a suon di cinguettii e status feroci, difendendo i rispettivi beniamini - ma anche nelle canzoni: la traccia Purdi, in Santeria, sarebbe dedicata in buona parte a Fedez, che il king ha definito come un bambolotto. Guè ne ha anche per Fabio Rovazzi, autore del tormentone dell'estate, Andiamo a comandare (che contiene il celebre passaggio sui suoi selfie mossi): «Ha ripreso una diatriba che ho avuto con degli Youtuber - racconta Guè - un fatto che mi ha disturbato. Mi hanno accusato di essere poco accondiscendente nei confronti dei miei fan. Calcola che ho passato l'estate con la gente, persino i bambini, che mi faceva la battuta sui selfie mossi. Comunque va bene così, sono una persona cinica: basta che se ne parli. Alla fine sono fortunato: ogni anno ce n'è una nuova che fa parlare di me e Marracash. Basta che non si passi agli insulti».

IL TOUR

Dal 27 gennaio, i due artisti partiranno con un tour che li porterà ad attraversare l'Italia: da Padova a Milano (31 gennaio), passando per Napoli (14 febbraio), Firenze (16 febbraio) e Roma (Atlantico). «Promettiamo di fare uno spettacolo inedito per l'hip hop italiano dice Gué che si è sempre basato su un dj e un rapper. Cercheremo di alzare il livello. Abbiamo lavorato molto sulla parte artistica e sui visual. Promettiamo un'esperienza inedita che sarà anche di tipo cinematografico».

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Il Messaggero