Primedonne assolute per il week end finale del Festival di Spoleto. Victoria Thierrée Chaplin e Marion Cotillard, ma anche Adriana Asti, Lucia Calamaro e Manuela Kustermann...
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Una maratona che ha inizio stasera con la prima assoluta di “Bells and Spells”, lo spettacolo ideato e diretto da Victoria, figlia di Chaplin che, per cinque repliche (oggi 20,30; domani 21,30; sabato 15 e 21; domenica 16,30) al teatro Nuovo Menotti, farà vestire a sua figlia Aurélia Thierrée i panni dell’inguaribile claptomane, improvvisamente in balia degli oggetti che brama. Una nuova creazione del suo rivoluzionario e raffinato circo con meccanismi improbabili, strani incontri, carillon impazziti e mille altre sorprese in un continuo e imprevedibile gioco teatrale.
Città in fermento per l’imminente arrivo del premio Oscar Marion Cotillard che chiuderà la sessantunesima kermesse, interpretando “Giovanna D’Arco al Rogo”, in piazza Duomo, per il concerto finale (il 15 alle 21). Le musiche sono di Arthur Honnegger, che le compose nel 1938, e saranno eseguite dall’Orchestra Giovanile italiana, dl coro di Santa Cecilia e dalle voci bianche sempre dell’Accademia romana, con la direzione di Jérémier Rhorer. Il libretto, di Paul Claudel, è un affascinante affresco musicale, costruito come un flashback in cui Giovanna D’Arco ripensa alla propria vita poco prima di morire. La regia dello spettacolo è di Benoit Jacquot, uno dei più raffinati registi francesi, che dirige, oltre alla Cotillard, anche altri dieci attori italiani e stranieri.
Lucia Calamaro accompagna il debutto a Spoleto di Silvio Orlando nello spettacolo “Si nota all’imbrunire” che ha scritto e diretto. Al Caio Melisso (oggi alle 18 e domani alle 17,30), l’attore veste i panni di un padre che si ritira in un paese spopolato e lì è intenzionato ad attendere la sua fine, almeno fino a quando non arriveranno i figli. Nell’isolamento ha sviluppato una lunga serie di manie. La più grave di tutte è che non vuole più camminare...
Adriana Asti sarà la protagonista di una sorta di installazione-omaggio a Carlo Porta (il 14 luglio alle 18 al teatro Nuovo Gian Carlo Menotti), ideato da Marco Tullio Giordana. Il regista proietta un corto interpretato da Adriana, da una poesia in un milanese stretto, incomprensibile ai più. Adriana sarà poi la “traduttrice”.
Atteso anche l’omaggio a Ingmar Bergman con Ugo Pagliai, Manuela Kustermann e Arianna Di Stefano, in programma venerdì (ore 20), sabato (ore 16) e domenica (ore 12) a San Simone.
Danza con “They” di Marianna Kavallieratos, al San Nicolò (oggi ore 15; domani ore 21,30; sabato ore 15): un progetto sviluppato nell’ambito di The Watermill Summer Program, diretto da Robert Wilson, quest’anno assente dal Festival. E con l’Hamburg Ballet di John Neumeier che presenta “Old Frineds” al teatro romano domani e sabato alle 21,30. Tra ricordi del passato e premonizioni future, con musiche di Bach e Simon & Garfunkel.
Continuano fino al 15 le repliche di “Tiranno Edipo!” con gli attori dell’Accademia Silvio D’Amico.
Il Messaggero