Era un popolo misterioso dedito al culto del sole e a riti sciamanici che visse 4000 anni fa nelle valli del Fiume azzurro: la scoperta della sua civiltà, nel secolo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Questa importante esposizione, che chiude idealmente l'anno del turismo Europa-Cina e rientra tra le attività promosse nell'ambito del Forum Culturale Italia-Cina del Mibac - spiega il direttore del Mann Paolo Giulierini - conferma il sempre più solido legame tra il museo e il paese del Dragone per la promozione del patrimonio culturale italiano ma anche di quello cinese in Italia». Gli oggetti esposti a Napoli includono grandi statue e vasi rituali di bronzo, elementi decorativi in oro, preziosi reperti in giada, le celebri maschere con gli occhi sporgenti e ingigantiti, statuette in terracotta e delicati recipienti di lacca. E' così che il cavallo di Sanxingdui, il sole di Jinsha, l'immagine del più grande albero di bronzo della storia dell' rcheologia, dialogano in suggestivi accostamenti con la meridiana, la statua in bronzo di Apollo e il cavallo di Ercolano. Ricostruzioni digitali, foto, video dello scavo aiutano il pubblico a comprendere il contesto di rinvenimento dei reperti e lo sviluppo di questa antica civiltà cinese così lontana dalla cultura della Cina classica.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero