Ha trascorso la quarantena scrivendo canzoni, pensando a quel pubblico di giovanissimi fan, costretti, per il loro bene, a rinunciare al loro habitat naturale, quelle discoteche...
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DAL QUARTIERE TRIESTE
È un omaggio agli anni in cui spopolavano Gabry Ponte e Gigi D’Agostino, che Ludwig iniziò a seguire da piccolo: e fu proprio allora che pensò che la consolle sarebbe diventata la sua casa (oltre che il suo lavoro). «Ci ho lavorato in questo mese di lockdown, dal mio studio nel quartiere Trieste, collegandomi in videoconferenza con il mio produttore – racconta – Del resto non avevamo alternative. Il brano è un tributo alle fantastiche atmosfere fine anni Novanta, un mix tra passato e presente, dalla melodia super pop e dei classici riferimenti all’Italo Dance». Visti i numeri delle sue hit (dai 16,5 milioni di stream per Domani ci passa ai 9 milioni di Courmayeur), è probabile che risuoni presto nelle case di molti adolescenti. «Difficile dire quando potremo tornare a ballare in discoteca e quando potrò suonare di nuovo per il pubblico dal vivo – ammette – Certo, come lavoratori di quel settore, ci sentiamo abbandonati. Eppure il mondo della notte dà lavoro a moltissime persone». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero