Lucio Dalla: visionario, profetico e poetico, con la sua musica ha segnato la storia del Paese

Lucio Dalla: visionario, profetico e poetico, con la sua musica ha segnato la storia del Paese
In un momento come questo la cosa è non avere paura del futuro, comunque sia. E fare quelle operazioni che sono di grande coraggio, come mettere al mondo un figlio»,...

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In un momento come questo la cosa è non avere paura del futuro, comunque sia. E fare quelle operazioni che sono di grande coraggio, come mettere al mondo un figlio», diceva Lucio Dalla nel 1983 in un’intervista, rispondendo a chi gli chiedeva di spiegare il significato di Futura. Quella canzone l’aveva scritta nel 1979, a Berlino, seduto su una panchina davanti al famoso muro, simbolo della GuerraFredda: i russi da un lato, gli americani dall’altro,e in mezzo una bambina che deve nascere. Era l’1 marzo 2012 quando il cantautore bolognese venne stroncato a da un infarto in un hotel di Montreux, in Svizzera, dove la sera precedente si era esibito sul palco di uno dei festival jazz più importanti del mondo (per lui, che eranato jazzista, era una laurea honoris causa): aveva 68 anni, tre giorni dopo sarebbe stato il suo compleanno.

I SUCCESSI

Fa riflettere che il decimo anniversario della sua morte ricorra proprio in questo preciso momento storico, in cui il mondo sembra fatto davvero di vetro e che possa cadere a pezzi «come un vecchio presepio». Chissà cosa avrebbe fatto ora Dalla. Di sicuro non sarebbe rimasto in casa a scattarsi selfie da postare sui social.Visionario, profetico, dotato di una sensibilità fuori dal comune: avrebbe sicuramente trovato il modo per raccontare il presente con la sua arte, senza retorica, come ha sempre fatto nel corso della sua carriera .Occhi di ragazza, 4/3/1943, Anna e Marco ,L’anno che verrà, Attenti al lupo, sono solo alcuni dei successi che hanno costellato la sua carriera. Le sue canzoni sono state un caleidoscopio che girava velocissimo, passando dalle cose più intime epersonali (Cara,Disperato erotico stomp, racconto spiazzante con la solitudine a fare da sfondo, tra puttane «ottimiste e di sinistra» e autoerotismo, ed era il 1977) a quelle più universali (Com’è profondo il mare, che a riascoltarla oggi fa quasi paura). Dischi come Storie di casa mia, Dalla,1983,Viaggi organizzati, fino alla svolta pop di Cambio(1,5milionidi copie vendute nel ‘90) testimoniano la sua straordinaria curiosità, la voglia di celebrare l’unicità (da Nuvolari a Ayrton,passando pe rCaruso – senza dimenticare però «che l’impresa eccezionale è essere normale»), di non somigliare mai a sé stesso. Tante le iniziative per ricordarlo, a dieci anni dalla scomparsa. La Rai pescadallesue techeper gli specialisuRai5 (dall’1 al 4marzo un documentario in quattro puntate tra curiosità, musica e anche film comeI sovversivi dei fratelli Taviani, in cui Dalla recitò nel ’67), Rai Storia (domani alle 22.10 andrà in onda una puntata di Italiani a lui dedicata), Rai3 (il 3 trasmetterà Per Lucio, il film di Pietro Marcello recentemente recensito anche dal New YorkTimes), tra gli altri.

Morto Paolo Pagani, titolare dell'osteria di Bologna amata da Dalla e Guccini

LA RASSEGNA

Fuori dalla tv, a Sorrento il 4 marzo sarà inaugurata una rassegna,I colori di Lucio (sostenuta dalla fondazione Lucio Dalla), tutta dedicata al cantautore, che nell’’86 nella suite dell’Hotel Excelsior Vittoria, dove aveva trascorso i suoi ultimi mesi di vita il tenore, scrisse Caruso.Sierarifugiato lìdopoche lasua imbarcazione, Catarro, aveva avutoun’avarianelgolfodiSorrento.A proposito di barche: Brilla&Billy, lo yacht che Dalla aveva acquistato nel 2004 (oggi di proprietà di Gianni Gargano), è ormeggiato nel porto di Formia e sarà visitabile il 4 marzo dalle ore 16 – in occasionedi quello che sarebbe stato il suo 79esimo compleanno –per iniziativa dell’Assonautica,che farà risuonare anche i suoi successi. A Bologna, sempre il 4 marzo, sarà inaugurata lamostra Lucio Dalla – Anche se il tempo passa, che poi dal 22 settembre si trasferirà all’Ara Pacis di Roma (e poi nel 2023 arriverà anche a Napoli e a Milano): è frutto di una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta,che documentano l’intero percorso umano e artistico del cantautore. Il tempo passa, ma Lucioresta. 

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Il Messaggero