Londra, le città sommerse dell'Antico Egitto rivivono in una grande mostra

La mostra sui Tesori sommersi dell'Antico Egitto a Londra -Christoph Gerigk © Franck Goddio/Hilti Foundation (courtesy of British Museum)
Dalle Piramidi al Big Ben, dal Nilo al Tamigi. L’Egitto si sposta di centinaia di chilometri e, in un momento così difficile per il Paese a poche ore dalla tragedia...

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Dalle Piramidi al Big Ben, dal Nilo al Tamigi. L’Egitto si sposta di centinaia di chilometri e, in un momento così difficile per il Paese a poche ore dalla tragedia dell’aereo Egyptair, porta in Europa, nel cuore del Regno Unito, due tesori finora custoditi dalle acque intorno al fiume sacro. Lo fa in una grande mostra al British Museum di Londra che per la prima volta ospita un’esposizione di archeologia subacquea sui Tesori sommersi dell’Antico Egitto, appena inaugurata nella capitale britannica (fino al 27 novembre). Già annunciata più di un anno fa "Sunken cities Egypt’s lost worlds" è dedicata a Canopus e Thonis-Heracleion, le due città egiziane inghiottite nell’VIII secolo dopo Cristo a causa di terremoti e maremoti. E scoperte nel delta del Nilo fra il 1997 e il 2000 grazie alle spedizioni dirette dall’archeologo francese Franck Goddio, fondatore capo dell’Istituto Europeo per l’Archeologia Subacquea di Parigi, in collaborazione con i colleghi dell’Università di Oxford. Il sito da cui gli oggetti in mostra sono stati recuperati, si estende su una superficie di oltre 100 km quadrati, nella baia di Abukir, vicino ad Alessandria d’Egitto. Per sei mesi arà possibile ammirare nelle prestigiose sale del British la carrellata dedicata a questi tesori precedentemente presentati a Parigi e riportati in superficie dagli scavi che hanno riscritto le relazioni tra la civiltà egiziana e  quella greca. Dopo la fondazione di Heracleion nel VII secolo a.C i rapporti fra i due mondi infatti cambiarono moltissimo con Alessandro Magno che mostrò grande rispetto per le sue divinità, conquistando così la fiducia del popolo e legittimando il suo regno che si prolungò fino alla morte di Cleopatra.


In mostra pezzi di grande pregio ed enorme fascinazione che coprono un periodo cha va fra il 650 e il 100 avanti Cristo, fra opere e manufatti che narrano storie di scambi culturali, di potere, di religiosità e migrazione. Fra i reperti restituiti dai fondali, lampade ad olio, usate durante le cerimonie in onore di Osiris, centinaia di ancore, relitti di barche e  statue colossali come quella della divinità fluviale Hapy, steli e oggetti di ogni foggia. Una grande rete di memoria che fa rivivere l’atmosfera di un mondo fantasma attraverso un allestimento ad hoc che ricrea le profondità marine. Per saperne di più: http://www.britishmuseum.org.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero