Londra, dopo 40 anni rispuntano vecchi nastri di Bob Marley in un vecchio hotel

Bob Marley
Erano rimaste lì per 40 anni abbandonate in uno scantinato di un vecchio albergo londinese. Dimenticate dentro faldoni di cartone  consunti dal tempo: 13 bobine di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Erano rimaste lì per 40 anni abbandonate in uno scantinato di un vecchio albergo londinese. Dimenticate dentro faldoni di cartone  consunti dal tempo: 13 bobine di nastri di Bob Marley.  A trovarle un operaio che stava sgomberando il seminterrato del modesto hotel ormai diventato fatiscente in Kensal Rise, a nord-ovest della capitale britannica. Lo stesso in cui l'artista giamaicano e i Wailers avevano soggiornato durante il loro tour europeo alla metà degli anni Settanta.  I nastri sembravano perduti per sempre, rovinati irrimediabilmente dall'umidità ma una volta compresa la loro importanza si è fatto l'impossibile per riportarli in vita come omaggio alla stella del Reggae.

E sì perchè come riporta The Guardian il loro contenuto è davvero degno di nota, letteralmente parlando: all'interno ci sono le registrazioni originali di quattro grandi concerti dell'epoca fra Inghilterra e Francia.
Ovvero quelli tenuti a Londra fra il 1975 e il 1977 a Londra  al Lyceum, all' Hammersmith Odeon e al Rainbow e nel 1978 al Pavillion di Parigi. Ci sono i suoi brani più famosi come la splendida No Woman No Cry, oltre a Jammin, Esodo e I Shot the Sheriff. Per inciderle era stato usato un registratore mobile con mixer da 24 tracce, il top della tecnologia per quei tempi. L'unico del genere nel Regno Unito utilizzato anche dai Rolling Stones. Dopo un lungo e minuzioso lavoro di restauro durato quasi un anno sono state recuperate 10 delle 13 registrazioni ritrovate. 

«Quando ho visto le etichette e le note sui nastri, non riuscivo a credere ai miei occhi, ma poi ho visto anche in che condizioni erano e recuperarle sembrava un compito senza speranza- ha raccontato il cantante jazz Louis Hoover a cui erano state date inizialmente le bobine-. E' stato come trovare gli strumenti di lavoro, il cavalletto e i colori usati da Van Gogh dimenticati in una vecchia stanza da qualche parte».

I nastri sono stati poi consegnati a un tecnico specializzato come Martin Nichols che li ha puliti con un procedimento particolare e li ha tradotti in formato digitale, di altissima qualità.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero