Lodovica Comello come Cristina D’Avena per Netflix con Ridley Jones

La serie animata prescolare in sei episodi: Ridley Jones, La paladina del museo, arriverà su Netflix dal 13 luglio. L’attrice, cantante, conduttrice televisiva e...

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La serie animata prescolare in sei episodi: Ridley Jones, La paladina del museo, arriverà su Netflix dal 13 luglio. L’attrice, cantante, conduttrice televisiva e radiofonica Lodovica Comello canta la versione italiana della sigla della serie animata, seguendo quella strada che ha reso popolare Cristina D’Avena: «Addirittura la nuova Cristina D’Avena? Non so se son degna di questo titolo, Cristina è un baluardo. Ovviamente sono contentissima, perché è sempre un piacere dare la voce, che sia per il doppiaggio o per cantare la sigla di un progetto come questo. Spero un giorno di poterlo far vedere a mio figlio, e che capisca che è la voce della sua mamma, non solo quella che lo sgrida».

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La vita da mamma ti cambia, anche come spettatore: «La televisione è monopolizzata ovviamente da Teo, ci sintonizziamo sui cartoni animati nella speranza vana che ci dia cinque minuti di tregua, e ciò non accade assolutamente perché è troppo piccolo e non si concentra. Siamo diventati all'improvviso fruitori di cartoni animati di ogni tipo, e devo dire che mi sono ritrovata a seguirli per capire che cosa ci cosa si raccontasse in questi casi, per comprendere soprattutto se fosse diseducativo».

Un progetto, quello di Ridley Jones, che ha accolto con entusiasmo soprattutto per la tematica che affronta la serie animata:«Ha un messaggio potentissimo, per tutte le bimbe a cui spesso viene detto che ci sono cose che le bambine non possono fare, sottolineando come una cosa sia da maschiaccio o meno. Lei è una figura iper positiva e incarna la dimostrazione del fatto che non esistono ruoli per maschietti e femminucce, non esistono giochi per maschietti e femminucce e l'unica regola che vige è fare ciò che ci fa stare bene, ciò che ci rende felici, sempre nel rispetto ovviamente degli altri».

(Servizio a cura di Eva Carducci)

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Il Messaggero