L'annuncio di Liam Gallagher: «I Beady Eye non esistono più»

Liam Gallagher
L’annuncio, come sempre in questi casi, arriva da Twitter. Una riga e mezzo e qualche parola in più per porre fine a un’esperienza che sembrava destinata a durare ancora per...

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L’annuncio, come sempre in questi casi, arriva da Twitter. Una riga e mezzo e qualche parola in più per porre fine a un’esperienza che sembrava destinata a durare ancora per molto tempo: «I Beady Eye non esistono più. Grazie per il vostro supporto».




Firmato Liam Gallagher. Nessuna lacrima né un’ombra di rimpianto per la “sua” creatura, quella formazione musicale nata nel 2009 all’indomani dello scioglimento degli “Oasis”, il gruppo cult degli anni anni Novanta fondato insieme al fratello Noel con cui conquistò il mondo. Le frasi di circostanza, d’altronde, non si addicono proprio al più piccolo dei Gallagher, “bad boy” dai modi rudi e dallo guardo torvo d’ordinanza.



Composti anche dal batterista Chris Sharrock e dai chitarristi Andy Bell e Gem Archer, che sempre per mezzo di un “cinguettio” ha reso partecipi, con uno stringato ma efficace “Arrivederci”, i suoi fan social della notizia, i “Beady Eye” si lasciano dopo due album di successo: “Different Gear, Still Speeding”, il loro lavoro d’esordio, fu disco d'oro nel Regno Unito nel 2011 mentre nel 2013 “BE” arrivò al secondo posto della classifica britannica.



A differenza di quanto successo nell’addio con gli “Oasis”, non ci sarebbe una lite all’origine della rottura, anche se con una “testa calda” come Liam nulla non è da escludere. Di certo questa volta non può c’entrare niente il “vecchio” Noel che con il “fratellino” aveva e continua ad avere un rapporto burrascoso.



Nonostante il grande gelo, comunque, c’è chi continua a sperare in una reunion degli “Oasis”. Anzi, tra i sostenitori più accesi del gruppo scioltosi nel 2009 c’è chi crede che la fine dei “Beady Eye” non sia altro che un primo passo verso un grande ritorno della band di “Wonderwall” e “Don’t Look Back in Anger”. Difficile ma non impossibile.

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Il Messaggero