Nessuno finora li aveva mai visti così. A più di cinque secoli dalla loro realizzazione, i celebri dipinti di Sandro Botticelli appaiono sempre più...
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A intravedere atri e ventricoli nel frutto sbucciato nella mano di Gesù bambino è stato il chirurgo ed esperto di medicina nell'arte Davide Lazzeri, che pubblica le sue osservazioni sulla rivista Interactive CardioVascular and Thoracic Surgery insieme ai colleghi Fabio Nicoli dell'Università di Roma Tor Vergata e AhmedAl-Mousawi dei Newcastle Upon Tyne Hospitals in Gran Bretagna. «La scoperta è avvenuta quasi per caso la scorsa primavera, proprio quando mi trovavo agli Uffizi per parlare del polmone che avevo da poco riconosciuto nel mantello tenuto tra le mani da Flora nella Nascita di Venere», racconta Lazzeri «Osservando bene la Madonna della melagrana, mi sono accorto che anche lì c'è una raffigurazione anatomica nascosta, all'interno del frutto che risulta sbucciato in un modo del tutto particolare. La disposizione dei semi e dei setti sembra infatti disegnare i due atri del cuore, i due ventricoli e il tronco polmonare principale; perfino la corona della melagrana è separata in due parti che mimano la vena cava superiore e l'arco dell'aorta con le sue tre branche».
Sebbene non vi siano fonti che certificano un'attività diretta di Botticelli come anatomista, «sappiamo che partecipò a lezioni di anatomia a Bologna, influenzato dai libri di Mondino del Liuzzi e Girolamo Manfredi, e che sicuramente entrò in contatto con i disegni anatomici del suo grande amico Leonardo da Vinci, il primo a tratteggiare in maniera accurata le strutture portanti del cuore e delle valvole cardiache».
Studi precedenti avevano già suggerito che Botticelli avesse nascosto raffigurazioni dei polmoni, non solo nella Nascita di Venere, ma anche nel fogliame che fa da sfondo alla celebre Primavera.
Il Messaggero